Nick: MorNy Oggetto: L'odio (La haine) Data: 14/10/2006 16.54.33 Visite: 191
Kassowitz presenta uno squarcio di vita del ghetto. Tutti i protagonisti sono attori della periferia di Paris e la loro recitazione è la vita quotidiana. La cinepresa è costantemente puntata sulle situazioni e sul carattere dei 3 amici. Vinz è il più ribelle e vorrebbe sparare a un poliziotto per vendicare un amico ricoverato in ospedale dopo gli scontri e per liberarsi dall’oppressione del sistema. Houbert, invece, è più intelligente. Infatti non vuole sfondare il muro (il sistema), fracassandosi la testa, ma scavalcandolo. Per quanto riguarda Said, lui è il più buffo e divertente dei 3 e interviene come pacificatore negli scontri (verbali) tra Houbert e Vinz. I 3 amici hanno un denominatore comune: pure vivendo in un ambiente violento, non sono cattivi. Ognuno affronta la situazione a modo suo, ma nessuno di loro è veramente violento. Anche se vivono in un mondo di merda, fanno di tutto per non sprofondare e l’amicizia li fa stare a galla. L’odio si sviluppa come la storiella che lo introduce. Una voce fuori campo narra di un tipo che si getta da un palazzo di 50 piani e a ogni piano si ripete: "Fino qua, tutto bene!", consapevole che il problema non è la caduta, ma l’atterraggio. Houbert racconta questa storia a Vinz, dicendogli che è la storia delle loro vite. La caduta è scandita da un orologio che segna la giornata dei 3 amici e che termina con la tragedia. Quando un poliziotto spara a Vinz, si avvera la profezia di Houbert: l’odio chiama l’odio. Negli occhi di Said, unico testimone, vediamo l’«atterraggio». (di Mathieu Kassovitz; con Vincent Cassel) consigliato.
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