Nick: falconero Oggetto: MIKIS MANTAKAS: COMBATTENTE EU Data: 12/3/2004 11.44.15 Visite: 157
MIKIS MANTAKAS: COMBATTENTE EUROPEO
Tra gli uomini-simbolo della gioventù di destra, una figura di imprescindibile importanza è quella di Mikis Mantakas. La tragica vicenda di cui fu protagonista questo giovane greco risale al Febbraio 1975, nel bel mezzo di quel periodo tristemente passato alla storia come "anni di piombo". In quel periodo, precisamente il 24 Febbraio 1975, aveva inizio a Roma il processo che vedeva imputati tre militanti dell'estrema sinistra: Achille Lollo, Manlio Grillo e Marino Clavo. I tre erano accusati di aver provocato, circa due anni prima, un incendio nella casa di Mario Mattei, segretario della sezione dell'MSI di Primavalle, causando la morte dei suoi figli, Virgilio di 23 anni e Stefano di 8. Dei tre imputati, solo il Lollo era presente in aula, mentre gli altri due erano riusciti a far perdere le proprie tracce pochi giorni dopo la strage. Fin dalla prima udienza fu chiaro che il processo si sarebbe svolto in un clima di altissima tensione. A peggiorare la già delicata situazione furono degli articoli scritti da alcuni giornalisti di sinistra che tentarono di giustificare l'arresto di Lollo come una "montatura poliziesca" e di accreditare la strage a presunte faide interne alla sezione MSI di Primavalle. Di fronte a queste calunnie la gioventù missina non rimase inerte e scese in piazza per chiedere giustizia. Tra questi era anche Mikis Mantakas, da pochi anni arrivato in Italia per studiare medicina e subito aderente al MSI del quale condivideva i valori di tradizione europea. Col passare dei giorni gli scontri tra militanti di destra e di sinistra diventarono sempre più frequenti e pericolosi, iniziò una vera e propria guerriglia il cui tragico epilogo ebbe luogo il 28 Febbraio. Nel pomeriggio di quella fredda giornata la situazione degenerò: i quartieri Trionfale, Prati, Delle Vittorie furono teatro di scontri continui; verso l'una gli attivisti della sinistra extraparlamentare si concentrarono in via Ottaviano davanti alla sede dell'MSI dove si erano barricati molti giovani; contro i locali della sede vennero lanciate due molotov. Poco dopo i missini per spezzare l'assedio decisero di uscire dalla sezione. All'arrivo delle forze dell'ordine la tragedia era già avvenuta: Mikis Mantakas giaceva a terra, ucciso da due proiettili di pistola di grosso calibro esplosi da sconosciuti a bordo di una moto. La polizia individuò subito i responsabili dell'omicidio in Fabrizio Panzieri e Alvaro Lojacono. Il vice capo del collettivo di via dei Volsci e del gruppo Avanguardia comunista, Panzieri, fu arrestato con l'accusa di concorso in omicidio, mentre Lojacono, ex militante di Potere Operaio riuscì a espatriare (pare grazie a forti coperture politiche). Sul luogo dove morì Mantakas, oltre ai fiori e alle bandiere, i camerati alzarono un cartello con la scritta: << La sovversione non ci fa paura, la nostra risposta sarà più dura. CAMERATA MANTAKAS PRESENTE! >>. Il Fronte della Gioventù prima e Azione Giovani dopo, hanno tenuto vivo il ricordo di Mantakas, celebrandone la figura non come eroe, né come martire, ma come ragazzo che credeva nella destra europea. Oggi più che mai, di fronte ad un'Europa succube degli Stati Uniti, incapace di difendere la propria tradizione e la propria civiltà, i giovani avvertono la mancanza di quei valori di cui è divenuto simbolo Mikis Mantakas. La nostra azione politica, quindi, deve essere tesa alla affermazione di un'Europa libera, forte ed indipendente: senza questi requisiti, la tanto attesa Unione Europea finirà col ridursi ad una semplice entità economica. Andrea Santarsiere
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