Nick: KAMIKAZE Oggetto: NON E' STATA L'ETA Data: 13/3/2004 12.55.39 Visite: 266
Non mi ha convinto la tesi secondo la quale a compiere gli orrendi attentati sia stata l'ETA, fin dall'inizio. Duecento morti "a caso" fanno assumere a questo evento i tratti della carneficina, mille miglia distante dalla politica degli "obiettivi mirati", di stampo etarra. Non c'è senso politico, nessun possibile "ritorno", un attettanto tanto efferato quanto politicamente controproducente, può solo significare il suicidio politico...e la direzione strategica dell'ETA non è certa composta da stupidi. L'ETA ha sempre rivendicato le sue azioni militari, questa volta invece nega ogni coinvolgimento, estraneità espressa a più voci all'interno del movimento separatista basco. Tuttavia, nonostante l'attentato ricordi palesemente, per ferocia e organizzazione logistica, l'11 settembre piuttosto che lo "stile" delle formazioni armate di ispirazione marxista, gli inquirenti e i politici spagnoli e statunitensi, insistono nell'attribuire a Euskadi Ta Askatasuna la paternità della strage. Non comprendo a pieno i motivi di tale accanimento, posso solo a "botta calda" ipotizzare una serie di ipotesi che rendono funzionale la pista basca piuttosto che quella integralista. Potrebbe essere volontà deliberata di non creare il panico. Dire è stata Al Quaida significherebbe dire esplicitamente che il terrorismo ha come bersaglio non solo gli Stati Uniti d'America, ma anche l'Europa. Soprattutto quelle nazioni, come la Spagna, in prima fila nel sostenere la politica estera americana. Potrebbe essere difficile per il governo Aznar assumersi ora la responsabilità politica della guerra in Irak, laddove essa divenisse la causa scatenante dell'attentato. Oppure le accuse all'ETA potrebbero essere l'occasione "storica" per spazzare via definitivamente questa organizzazione, che da decenni rappresenta una terribile spina nel fianco per il potere politico spagnolo. O ancora, a pochissimi giorni dalle elezioni, dare la colpa ai baschi significa far pesare come un macigno i ducento morti, su quei partiti e organizzazioni politiche, che in diversa misura sostengono la causa dell'indipendentismo basco (politicamente molto ampio e vario, in Italia ad esempio l'ex Presidente della repubblica Cossiga è notoriamente schierato a suo favore) Le ipotesi avanzate in queste ultime ore di un sodalizio fra etarras e integralisti islamici mi sembrano francamente deliranti. Troppo diversi i fini, troppo diverso il metodo utilizzato, ma soprattutto: che motivo aveva l'ETA di suicidarsi politicamente? Perchè un massacro di questo tipo, oltre che non avere alcuna giustificazione, non può trovare consenso in nessun settore della societò occidentale, ne' all'estrema destra, ne' tantomeno all'estrema sinistra. Nemmeno sta in piedi l'ipotesi di un'azione sfuggita di mano. Troopo ampia, meditata e complessa la dinamica dei fatti per poter pensare a un'azione dimostrativa "andata storta" Purtroppo temo invece che la matrice sia integralista: Segno tangibile di una strategia dell'11 settembre (e ora anche 11 marzo) esportabile ovunque. Ieri discutendo con alcuni amici abbiamo ipotizzato con profonda preoccupazione che il prossimo obiettivo possa essere l'Italia. Immaginate l'effetto che avrebbe una simile barbarie su una democrazia fragile come la nostra? Non oso pensare quale mefitico minestrone sarebbe in grado di cucinare la parte più reazionaria del nostro quadro istituzionale. Qualsiasi voce fuori dal coro diverrebbe automaticamente fiancheggiamento dell'estremismo islamico e del terrorismo tout court. Guardo la nostra civiltà e vedo le sue ricchezze, la sua capacità produttiva, il suo livello di sviluppo tecnologico e credo fermamente che o saremo in grado di realizzare davvero quell'altro mondo che riteniamo possibile, oppure saremo costretti alla falsa dialettica fra imperialismo e terrorismo. Fra bombe intelligenti a stelle e strisce, che ammazzano i civili nel terzo mondo e bombe "integraliste" che ammazzano i civili qui in Occidente. Se un Dio esiste ci salvi da questa barbarie, se un Dio non esiste salviamoci da soli. incollo qua la nota con la quale i baschi negano ogni tipo di coinvolgimento. la fonte è l'ansa. STRAGI MADRID: LEADER BATASUNA IN FRANCIA, NON E' ETA PARIGI - Per Richard Irazusta, uno dei 13 leader del partito della sinistra indipendentista basca in Francia, Abertzaleen Batasuna (AB), l'ETA non puo' assolutamente avere nulla che fare con le stragi di Madrid. Ne' tantomeno, ''conoscendo anche minimamente'' i separatisti baschi, si puo' pensare a un'alleanza con al Qaida. Per lui, la pista islamica ''e' probabilmente quella vera''. ''Ci sono elementi che lo indicano in modo netto - ha affermato Irazusta all'ANSA per telefono da Bayonne, nel paese basco francese - primo fra tutti il fatto che persone affidabili vicine all'ETA hanno smentito la matrice basca. Sono persone che non lo avrebbero detto se ci fosse stato anche il minimo dubbio''. Irazusta, un moderato che afferma di non condividere le azioni dell'Eta, aggiunge che ''non e' nelle abitudini di questo movimento attaccare in questo modo obiettivi civili, la popolazione. E poi sono convinto che se fossero stati loro lo avrebbero detto. No, non sono stati loro, sono convinto''. Il dirigente basco francese moderato esclude anche nel modo piu' netto che le stragi siano opera di frazioni dell'Eta diventate incontrollabili: ''No, assolutamente - afferma con la massima convinzione - se c'e' una costante nella storia dell'ETA e' il loro modo di controllare la situazione. Non c'e' mai stato alcun rischio di deviazione nel loro movimento. Ci possono essere dei dissidenti, che hanno lasciato l'organizzazione perche' erano favorevoli alla tregua, ma non c'e' mai stato alcun rischio nella storia dell'organizzazione di gruppi deviati con radicalizzazione della lotta armata. Storicamente non e' nel Dna dell'Eta''. Il dirigente di Abertzaleen Batasuna - che ieri ha chiesto all'ETA di tornare alla tregua firmata il 12 settembre 1998 con i suoi successivi 12 mesi senza bombe - sceglie anche le parole piu' decise per negare ogni possibilita' di alleanza, pur episodica, fra l'Eta e al Qaida, come ipotizzato da qualche osservatore: ''totalmente escluso - sostiene Irazusta - io non sono un esperto dell'Eta ma sono un militante nazionalista basco da 25 anni e conosco quell'ambiente, ci e' geograficamente vicino, politicamente a tratti non lontano. Ebbene, per chiunque si sia anche un attimo avvicinato ai nazionalisti baschi questa ipotesi di un avvicinamento fra l'Eta e gli integralisti islamici risulta totalmente esclusa, direi delirante. E anche se io sono profondamente in disaccordo con la strategia dell'Eta - rincara - resto assolutamente convinto che qualsiasi accostamento con gli integralisti islamici e' al 100 per 100 impossibile. Quando li conosci appena un po', quando sai qualcosa della problematica basca, quando hai conosciuto la personalita' dei militanti baschi, puoi spazzare via con certezza assoluta questa ipotesi''. Infine, Irazusta ha anche un'opinione sui motivi per i quali il terrorismo islamico sarebbe riuscito a fare breccia proprio in Spagna con queste stragi: ''La polizia spagnola - sostiene - ha dato una tale priorita' alla lotta contro l'Eta che forse ha dimenticato altre piste. A forza di correre troppo dietro a qualcuno, magari c'e' un altro che ne approfitta. Non parlo di tolleranza, ma forse di disattenzione da parte della polizia. Ed e' certo che l'infiltrazione di elementi musulmani, in questi ultimi anni, non e' stata la prima preoccupazione della polizia spagnola''. (ANSA). 12/03/2004 21:53 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
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