Nick: hightecno Oggetto: eros & pathos (cap VII) Data: 15/3/2004 14.41.27 Visite: 91
La vita, lo sappiamo, è tortuosa, imprevedibile, fitta di pericoli: per riuscire a sopravvivere è sempre necessario ricevere un aiuto, poter contare su un’altra persona, su un legame che ci unisca ad un altro essere umano. Il legame rappresenta una dimensione di estrema importanza nella nostra vita, forse è la fondamentale. Riflettendo solo per qualche istante, potremmo immediatamente osservare che noi tutti nasciamo già con un legame, grazie a un legame, e ciò è vero sia in senso spirituale, metaforico, che fisico. Ora, il nostro cammino di vita, di crescita e di sviluppo, inizia proprio nel momento in cui il legame fisico con la madre si spezza, ma per poter poi andare avanti nello sviluppo psicologico, abbiamo di nuovo bisogno di essere «legati» a qualcuno. Quella del legame è dunque una esperienza fondamentale che si caratterizza come una forma di imprinting. Così ognuno di noi vivrà permeato dalla necessità di un legame e tutta la nostra esistenza sarà caratterizzata dalla creazione di nuovi legami, di vario tipo e natura. Ciò che veramente è singolare, però, è il fatto che la dimensione del legame sarà presente per tutto il corso della nostra esistenza, fino alla fine, e ad ogni istante questo modello si ripresenterà a noi. Potremmo dire che non vi è possibilità di fuga. I primi legami vengono forgiati in seno alla famiglia, e poi prendono forma nell’ambito dei rapporti che ci uniscono alle persone amiche. Successivamente avranno vita anche i «legami del sentimento», ossia quei legami caratterizzati da un valore ambivalente. «Ambivalente» è un termine che vuole riferirsi alla facoltà, di cui questi rapporti godono, di proporci situazioni sia positive che negative: l’amore, il sentimento in senso lato, può regalarci gioia ma anche infliggerci pene dolorose. Il nostro destino e sviluppo prendono forma nel momento in cui si vive una particolare sofferenza, in cui si presenta una situazione difficile che occorre affrontare. Potremmo altresì dire che quando tutto procede in maniera lineare è come se noi non vivessimo. Parallelamente, quando si vive una lacerazione nella nostra esistenza, allora in questi momenti può accadere di tutto: si possono vivere delle folgorazioni, appaiono persino le strade che da tempo e invano andavamo ricercando. La lente attraverso la quale potremo osservare il mondo dopo aver vissuto una lacerazione interna, sarà molto differente da quella di cui disporranno coloro che avranno condotto un’esistenza «piatta», tranquilla. Certo, si tratta di momenti particolarmente dolorosi, in cui non possono esservi parole di conforto, eccezion fatta per il rapporto interpersonale. Quando c’è un legame tutto può essere vissuto in maniera completamente differente, ne ricaviamo la forza per affrontare l’ignoto ma, soprattutto, l’impeto necessario per combattere con coraggio le nostre battaglie quotidiane. Come sappiamo il sentimento amoroso non sempre si sposa con la felicità, anzi, spesso si coniuga a dolore e sofferenza; tuttavia, se si ha la fortuna di esserne catturati e di condividerlo con la persona che amiamo, si può davvero provare una meravigliosa sensazione di appagamento, ricavandone la forza e il coraggio di cui stiamo parlando. L’impeto amoroso e la passione che lo provoca sono in realtà le fondamenta della nostra vita, ma le emozioni sono sempre travolgenti, inarrestabili, e spesso sfuggono al nostro controllo. Può così accadere che la felicità abbia breve durata e che a questa si sostituisca una profonda sofferenza. Vale la pena di rischiare? Accettare un rischio significa sempre aprirsi a nuove possibilità ed esperienze, provare paura, essere preda dell’incertezza. Soltanto rischiando, però, potremo conquistare il nostro paradiso individuale.
|