Nick: micetta73 Oggetto: WORLD TRADE CENTER Data: 30/10/2006 0.20.39 Visite: 132
un film basato sui dialoghi, molto lento e con aspirazioni da film introspettivo deluse, qualek soluzione registica interessante e "delicata":gli aerei non si vedono mai, la polizia nons a cosa è successo girano voci via radio non si sa , uns econdo aereo, no la seconda torre ha preso fuoco dalla prima un missile ha attaccato il pentagono (sic!).il crollo è ripreso dal'interno, si sente solo un gran rumore, e sis ente il rumore dlele eprsone ke si buttano di sotto (cosa ke quando successe il fatto mi sconvolse profondamente) i due protagonisti stanno per tutto il film al buio, nascosti tra le macerie e la polvere, si raccntano le loro vite,parlanod elle mogli e d ei figli, loro sonos otto e gli altri fuori separati dal cemento, da un muro caduto,loro vivi dentro con la paura di morire e gli altri vivi fuori con la paura ke gli altri vivi sotto il muro siano già morti.il film suggerisce molto sottilmente ke tutto questo è una vera guerra, ma siccome gli americani hanno paura di tutto è meglio dire ke sono gli stranieri il pericolo enon gli autoctoni o i citadini britannici ke con il loor passaporto no hanno bisogno di controlli particolari.guai ametter ein pericolo l'idea ke l'america è un grande paese e ke sono tutti americani anke ki ti fa cadere il wtc. un film ke approffitta delel teorie cospirologike per dimostrare quello ke la gente in realtà crede, ke sia vero o no non importa, ke lla fine quello ke conta è la famiglia e ke l'amore per la famiglia ti tiene in vita. un'occasione persa in nome della retorica del buonismo e dei dialoghi prevedibilissimi, le scene si sussueguono in modo ke lo spettatore sappia già cosa sta per succedere ecosa stiano per dirsi i protagonisti, senza nesuna sorpresa, senza nessuna soluzione veramente creativa. ormai oliver stone ci sta abituando a dei film ke cominciano interessanti e ke si perdono mano amano ke la pellicola si riavvolge, ha raccontato due storie ke potevano non aver enulla ake fare con la tragedia delle torri, poteva essere un poso qualsiasi in qualsiasi epoca storica,purkè in america o quantomeno protagonisti degli americani, non importa di ke origine europea, perkè davanti acerte cose si è tuti americani e si "devono" condividere per forza gli stessi valori. decisamente oliver stone ha perso la vena ispiratrice e si impantana in film prima spettacilarissimi ma cmq imprecisi (tralascia il nodo gordiano in "alexander" ma mete ins cena la sua omosessualità dicendo ke gi americani non sanno la storia, ma lui stesso tralascia episodi importanti di sapore mitologico,certo, ma cmq impossibili da spiegare aglia mericani) e poi fa un film con pretse d'autore e non riesce a darci un tocco verament epersonale. film al quale si potrebbe perdonatre la lentezza s e davero si fosse raccontata la storia in maniera + incisiva e creativa. certe persone s ene sono andate prima ancora ke il film arrivasse a metà. mi dispiace ma bocciato in tronco "the sky's gone out" |