Nick: bestia Oggetto: re:UOMO ONNIVORO E ANIMALISTA Data: 31/10/2006 11.21.12 Visite: 32
Il problema non è se sia giusto o meno mangiare carne (a mio parere è un qualcosa di assolutamente naturale...la nostra dentatura, il nostro intestino, le nostre secrezioni gastriche non sono quelle di un erbivoro ma di un onnivoro anche se, seguendo una dieta opportuna, in mancanza di patologie o intolleranze specifiche, una volta completato lo sviluppo è possibile fare a meno della carne per tutta la vita senza subire gravi danni), ma le modalità con le quali l'uomo si procaccia la carne: un tempo l'uomo era una cacciatore-raccoglitore, poi è diventato un allevatore-coltivatore, e fin quì tutto ok, ognuno coltivava il proprio orticello ed allevava il proprio bestiame facendolo nutrire in maniera naturale e lasciandolo quasi del tutto libero. Il problema è che al giorno d'oggi, molto spesso, gli animali d'allevamento vivono in condizioni pietose (non voglio definirle "inumane" perchè compirei un errore comune alla maggior partedegli animalisti, quello di antropizzare gli animali) e provano dolore fisico sia durante la loro esistenza che al momento di venire uccisi (si potrebbe ucciderli anche in maniera più dolce, per quanto possa essere dolce la morte, ma sarebbe antieconomico e renderebbe la carne meno buona). Il problema è molto complesso e l'ho semplificato poichè sarebbe impossibile discuterne in questo spazio...ad ogni modo io continuo a mangiare carne ma comprendo perfettamente le ragioni di alcuni vegetariani, perchè effettivamente nel modo attuale di consumare carne (e non nel consumare carne in generale) c'è qualcosa che non va. |