Nick: Beatman Oggetto: secondo me... Data: 20/3/2004 13.25.16 Visite: 42
è stato detto: ...PERCHE' LA PIRATERIA STA DISTRUGGENDO IL MERCATO MUSICALE
la pirateria non sta distruggendo il mercato musicale è il mercato musicale che si sta distruggendo da solo mi spiego attualmente un CD musicale costa in media 19 euro 19 euro che comprendono l'IVA al 20% applicata sul prezzo del CD (nota: alcuni anni fa l'IVA per acquistare i prodotti del mercato discografico era -credo- quanto quella sui prodotti alimentari) se togliamo l'IVA scendiamo a 15 euro e 80 cent o poco più ... ciò significa che 3 euro e 20 cent (pari a circa 6.000 delle vecchie lire) vanno direttamente nelle casse dello Stato ma questi 15 euro e 80 cent per quale motivo li paghiamo? li paghiamo perchè compriamo il CD nel bel negozio di turno, nella sua bella scatola con il suo bel librettino di carta bella spessa e lucida stampata a colori... CD che viene pubblicizzato in radio pagando le radio per trasmettere a orari prestabiliti un determinato brano (SINGOLO - di solito già un mese prima dell'uscita dell'album) estratto, spesso, perchè è quello più sempliciotto e che fa più breccia nelle orecchie della massa di ascoltatori potenziali consumatori che poi dovrebbe andare nel bel negozio a comprare il CD che, ovviamente nel negozio ci è dovuto arrivare in qualche modo... perchè prima si scrivono le canzoni... poi le si inizia ad arrangiare e si fanno le registrazioni di pre-produzione per presentare i pezzi in maniera decente ai produttori che poi dovranno sganciare i soldi per produrre in maniera definitiva il CD nei migliori studi di registrazione con i migliori musicisti disponibili con la migliore tecnologia disponibile facendo i master di ogni traccia e poi mixando (una volta invece bastava anche un microfono panoramico in una stanza dove, ad esempio, un pianista un contrabassista e un sassofonista suonavano insieme) il disco così ultimato viene presentato (insieme anche all'artwork grafico per le copertine etc.) alla casa discografica che deve valutarlo per decidere se investire o meno nella stampa, distribuzione e promozione del CD... e non è tutto... non ho parlato dei contratti che le case discografiche e/o i produttori stipulano con gli artisti... le royalty (anche se misere spesso) che devono essere pagate a chi ha suonato in un disco... della SIAE che pure deve prendere una quota del costo del CD per pagare regolarmente i legittimi autori... spero di non aver omesso altri passaggi cmq in linea di massima ci deve guadagnare la casa discografica ci devono guadagnare i produttori ci devono guadagnare gli autori (e la SIAE di conseguenza) ci devono guadagnare gli artisti con il contratto e i turnisti in studio con le royalty ci deve guadagnare il negoziante ci deve guadagnare lo Stato... ...ormai con le tecnologie attuali dei personal computer molti sono in grado di prodursi con risultati abbastanza soddisfacenti la propria musica con costi non eccessivi... tutt'altro... e allora perchè pagare 20 euro per dei CD di cui spesso magari l'80% dei brani contenuti sono cose trite e ritrite, banali e standardizzate quando si potrebbe spendere molto meno per dei CD magari molto più belli ma "fatti in casa"???? il mercato si è standardizzato e le major impongono certi modi di fare musica gli artisti veri non emergono (con le dovute eccezioni ma sempre di eccezioni si tratta) ma vediamo un pullulare di spice girls et simili che ci bombardano dalla tv o dalla radio con le loro lagne ...un tempo ci si metteva con carta e penna e si scrivevano i pensieri che venivano dal cuore e le relative note per musicarli per il semplice motivo che si voleva comunicare un sentimento o un messaggio agli altri... adesso è solo l'immagine che conta (così come in ogni altro tipo di commercio) e la sostanza sta svanendo... ed è questo è il vero motivo per cui il mercato discografico si sta suicidando secondo me
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