Nick: FoggyPunk Oggetto: Un'authority sui videogiochi Data: 15/11/2006 16.30.12 Visite: 98
Un'authority sui videogiochi dopo il caso Rule of Rose
Panorama gli dedica una copertina, il sindaco di Roma e il Ministro della Giustizia intervengono a proposito, molti organi di stampa italiani e non seguono con attenzione lo svolgersi delle vicende. Si tratta, ovviamente, del thriller psicologico Rule of Rose, prodotto già rilasciato nello scorso gennaio in Giappone in versione PlayStation 2 e sviluppato dalla software house nipponica Punchline. Prima di riportare quanto accaduto e le posizioni di coloro che sono intervenuti nel dibattito, riteniamo opportuno descrivere le caratteristiche principali del gioco. Rule of Rose è un'avventura psicologica con i toni classici del thriller e dell'horror. E' ambientata negli anni '30 in Inghilterra, mentre la protagonista è una ragazza di 19 anni chiamata Jennifer. La ragazza viene tenuta prigioniera in un orfanotrofio da un gruppo di bambine conosciuto con il nome di The Aristocracy of the Red Crayon. L'obiettivo del giocatore è quello di fuggire dall'orfanotrofio e riguardagnarsi la libertà. La storia è raccontata perlopiù da sequenze pre-renderizzate, le quali compredono sequenze horror con scene di violenza, di sadomasochismo, di lesbismo. L'organo di classificazione paneuropeo PEGI ha vietato Rule of Rose ai minori di 16 anni.
 La questione è nata in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Roma Walter Veltroni. Secondo Veltroni il gioco "non deve entrare nelle case degli italiani" perché "i nostri giovani vivono in un'epoca difficile, nella quale la violenza è presente ogni giorno sui media. I ragazzi più giovani dovrebbero essere protetti dalla violenza". Panorma ha dedicato la copertina del numero andato in edicola il 10 novembre a Rule of Rose. Il titolo scelto per l'occasione è il discutibile "Vince chi seppellisce viva la bambina", il quale si riferisce ad una sequenza del gioco in cui viene sepolta viva una bambina. L'articolo su Panorama è stato fortemente contrastato dall'Associazione Editori Software Videoludico Italiana (AESVI), la quale invita a non generalizzare da un singolo prodotto a tutto il mercato videoludico. Il Ministro della Giustizia Clemente Mastella si è espresso sulla possibile instaurazione di un'authority sui videogiochi. Il Ministro ha, infatti, annunciato che il governo si muoverà per "un controllo preventivo" che impedisca ai minori di entrare in possesso di videogiochi violenti. "Anche io sono indignato per il livello di efferatezza di questi videogiochi in mano ai bambini", afferma Mastella. "Non c'é bisogno di dosi massicce di orrore per farli divertire. I più giovani hanno diritto a vivere al riparo dalle violenze". Rule of Rose è stato prodotto da Sony e distribuito dalla stessa azienda in Giappone. In passato lo stesso direttore della divisione italiana di Sony, Corrado Buonanno, aveva dichiarato: "Probabilmente il senso di cosa è accettabile in Europa è differente rispetto al Giappone. Per cui per quest'ultima nazione non abbiamo sentito la necessità di bloccare la produzione e la distribuzione del gioco". D'altronde, Sony non ha distribuito direttamente Rule of Rose neanche in altri territori. Per gli Stati Uniti se ne è occupata, infatti, Atlus, mentre per Regno Unito e Italia è incaricata 505 Gamestreet. L'uscita italiana, adesso bloccata come abbiamo visto nel corso della news, era precedentemente prevista per il 24 novembre.
I giochi li si compra all'estero, li si scarica da internet...come al solito censurare nn serve a un cazzo e non lo si vuole capire. Si agisce tanto per far vedere che si fa qualcosa.
E poi perché lo stesso non avviene nel cinema e, soprattutto, in tv? Secondo me fa molti più danni un "Pupe&Secchioni" che osa definirsi "reality" che un videogame destinato ai maggiorenni.
Fermo restando che se ammazzo qualcuno di certo non è per colpa di un videogame ma perché chissà che ho passato
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