Oggi, 25 novembre, si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
Da un rapporto del Consiglio d'Europa: uccide più donne la violenza subita dal partner che non il cancro, gli incidenti stradali o le guerre. Una donna su tre, almeno una volta nella vita, subisce violenza. Le statistiche parlano di uno stupro ogni quattro minuti negli Stati Uniti e di un omicidio ogni dieci giorni in Svezia. In Italia, 10 milioni di donne abusate.
La scelta di questo giorno come data-simbolo è frutto di una decisione presa durante l'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Carabi, tenutosi a Bogotà nel 1981; ma solo dal 1999 l'Onu ha stabilito di elevare questa giornata a celebrazione internazionale. La scelta non è casuale: il 25 novembre del 1960 Minerva e Maria Teresa Mirabal, che vivevano nella Repubblica Domenicana ai tempi del regime di Trujillo, furono fermate da agenti segreti del servizio militare, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, assieme alla sorella Patria. Dopo aver subito numerose torture furono chiuse nell'abitacolo della macchina nella quale viaggiavano e spinte in un precipizio, al fine di simulare una morte accidentale.
VITTIME DI MARITI, AMANTI, PADRI
Le stime Onu dichiarano che tra il 40 e il 70 per cento delle donne assassinate sono vittime di familiari prossimi (mariti, amanti, padri) e che l'omicidio contro le donne è generalmente accompagnato da violenza sessuale. Una donna su tre, almeno una volta nella vita, subisce violenza; dalle testimonianze ricavate dalle interviste del Progetto Oms (ottobre 2006, che ha analizzato le risposte di 25mila donne di numerosi paesi) emerge che l'abuso da parte dei compagni investe circa il 20-25 per cento delle donne dell'Unione Europea.
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Sono rimasta allibita oggi guardando il TG nell'apprendere che negli ultimi 5 anni sono circa 600 le donne uccise dalla violenza perpetrata nei loro confronti e che sempre in Italia la violenza contro le donne rappresenti la maggior causa di morte di donne di età compresa tra i 14 e i 44 anni. Insomma uccide più donne la violenza subita dal partner che non il cancro, gli incidenti stradali o le guerre...
E fin qui abbiamo parlato esclusivamente di abusi fisici, dato che se cominciassimo a indagare su quelle morali forse non finiremmo più: basti ricordare che il 63% degli analfabeti nel mondo è rappresentato dal "sesso debole", segno che le donne sono soggette anche a discriminazioni di tipo culturale.
A breve, l'Istat fornirà dati definitivi, ma l'ultima rilevazione compiuta nel 2002 parla di oltre 3 milioni e mezzo di donne che hanno subito molestie fisiche, di 4 milioni che subiscono atti di esibizionismo e altrettanti pedinamenti, di quasi 4.5 milioni e mezzo di donne che sono perseguitate da telefonate oscene e di altrettante che subiscono molestie verbali.
QUALE FUTURO PER QUESTO IMMENSO DRAMMA SOCIALE?
