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scrissi queste parole il 2 dicembre del 2005, eppure sembrano descrivere perfettamente questi giorni...
IL LEMMING
vorrei tanto essere un lemming.
ma non un lemming piccolo roditore della tundra; vorrei essere proprio uno dei lemming del videogame.
se fossi un lemming potrei decidere in ogni momento le sorti della mia esistenza, e, quando di voglia non ne ho, potrei sempre affidare il mio futuro alle scelte del branco e seguirlo ciecamente. vorrei tanto poter inserire il pilota automatico e spegnere il cervello, per poi riprendere coscienza e vedere a cosa sono andato incontro. chissà, magari mi trovo in un nuovo quadro, più difficile, ma anche più interessante dal punto di vista paesaggistico; magari invece sono stato sacrificato per creare un varco in un muro, garantendo così la sopravvivenza della specie in numero necessario e sufficiente a passare il livello.
vorrei tanto essere un lemming, con quell'andatura ciondolante, il naso spropositato ma simpatico, i capelli verdi e lunghi che ondeggiano più del mare in burrasca, le braccia penzoloni lungo il corpo ed i pugnetti stretti, così dolci, ma capaci di tutto.
quante volte prenderei la mia sacca per costruire una lunga serie di gradini ed arrivare molto in alto. respirerei un pò d'aria buona, guarderei tutti dall'alto, e, se pure perdessi l'equilibrio, non avrei nulla da temere: un'ombrellino capace di reggere il mio peso in discesa l'avrei sempre avuto a portata di mano.
se fossi un lemming non avrei mai bisogno di droghe ed alcool per dimenticare quei pensieri che mi lasciano insonne: un lemming di pensieri non ne ha! un lemming non ha bisogno di cibo nè di acqua, non ha aspirazioni sociali nè una vita di coppia, non deve badare all'estetica, non ha una morale nè uno scopo da dare alla sua vita; soprattutto, un lemming, non dorme mai!
vorrei tanto essere capace di prendere a pugni dei muri solidissimi che, al passaggio delle mie nocche, si trasformano in panna montata. vorrei avere la possibilità di picconare verso il basso, ma sempre e solo in diagonale, il pavimento sopra il quale cammino, sentendo il brivido caldo del fuoco così vicino ai miei piedi.
se fossi un lemming attiverei l'autodistruzione: 5 secondi di conto alla rovescia, la mia vocina curiosa avrebbe urlato "oh, no!", e poi tutto me stesso sarebbe schizzato per aria, lasciando un piccolo cratere al posto di quei verdi capelli.
chissà, magari questo è l'unico modo per far ricombinare le mie molecole e diventare un esemplare più utile a tutta la comunità dei lemming...
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