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Nick: mir
Oggetto: Qualcosa che non c'è
Data: 14/12/2006 22.1.24
Visite: 143

Le montagne alte tutte intorno fanno scomparire presto il sole.
Rimane la campagna brulla e ritratta di inizio inverno.
Rimangono le case dall'aspetto povero e dai camini perennemente accesi.
Butto volute di vapore trasparente dalla bocca.
Scompaiono presto nel freddo, in quest'aria immobile e inospitale.
Entro in un bar, entro NEL bar.
Ci sono due tizi al bancone.
Ci stanno come se stessero lì da sempre, come se fossero stati in quella posizione ancora prima che costruissero il bar e il paese tutto intorno.
Hanno le guance rubizze da troppi fernet.
Ridono per una battuta di cui ho afferrato qualche sillaba entrando.
Ovviamente si girano a guardarmi.
La città è spesso confortevole perchè sei automaticamente dotato di invisibilità se non fai qualcosa di particolare.
Entrare in un bar, NEL bar, di un paese è particolare.
Specie se non ti conoscono.
Mi dà fastidio essere guardato così.
Mi viene la fantasia di stupirli in qualche maniera.
Chessò, tagliare la gola al primo e spremerne il sangue in un bicchiere e berlo davanti le facce attonite dell'altro e del barista.
Ordino, invece, una cioccolata calda e mi siedo ad un tavolino in una piccola sala dietro il bancone.
I tizi riprendono la risata come se io fossi stato un'imprevista pausa di riflessione.

"Porca puttana non sono una pausa di riflessione, non sono neanche riflessivo, sono sempre stato un tipo calmo e basta e da sempre, da piccolo mi hanno menato sta cazzata del tipo introverso.
E se non me ne fottesse un cazzo di tutto quello che c'è fuori, di tutti gli altri. Se morissero tutti, se non fossero mai esistiti godrei, godrei alla grande.
O forse no."

Dopo un po' entra una ragazza nel bar.
Guarda distrattamente il barista e i tipi al banco.
Li ha visti mille volte e non producono alcun interesse.
Si accorge di me.
Prende da sola la bottiglia della vodka, se ne versa un tot in un piccolo bicchiere, e si siede al tavolino.
E' giovane, vestita diversamente dalle ragazze di città ed ha piercing all'orecchio, al naso e sulla lingua.
Tintinna quest'ultima sul bordo del bicchiere mentre beve. Butta giù tutto.
Poi dice "Che ci fai qui?".
Accenna un sorriso ma è triste, stanco.
Non so perchè ma il cuore mi inizia a battere veloce e non riesco a respirare bene.
Rispondo "Non lo so, ma è una risposta genericamente sfavorevole" e faccio un gesto ampio col braccio.
Mi alzo, pago la cioccolata ancora in preparazione ed esco.

Un piccolo fiocco di neve mi si poggia, lieve, sul naso.
Chiudo gli occhi e lo ascolto sciogliersi sulla pelle.

"Qualcosa che non c'è" - Elisa
Concorso Letterario "Le parole del desiderio"
http://www.librando.net/dblog /



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Qualcosa che non c'è   14/12/2006 22.1.24 (142 visite)   mir
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