Nick: Casual Oggetto: Furia iconoclasta su ircnapoli Data: 16/12/2006 11.17.20 Visite: 358
Infuria su ircnapoli la battaglia contro le immagini di Che Guevara che viene condotta da qualcuno e giustificata da molti altri. Pur apprezzando e amando il personaggio non sono fra quelli che si mettono la maglietta col volto di Ernestino, teng n'età per queste cose e posso tranquillamente concordare sul fatto che quella maglietta è diventata un'icona commerciale, ma che della società dei consumi e del culto delle immagini venga assunto a simbolo critico e bersaglio proprio Che Guevara mi sembra francamente ridicolo ed eccessivo. Tanto più che è un commercio povero quello che si snoda intorno alla "reliquia" di Guevara, maglie da pochi euro e bancarellari fai da te che ci tirano fuori qualcosa. E' un simbolo d'appartenenza che però, come tutti i simboli che hanno successo, scatena anche fenomeni di "moda" e d'imitazione acritica. In ogni caso preferisco vedere il ragazzino con la maglia del Che, piuttosto che con quella di Hitler o di Mussolini e al sapientino di turno, seduto tutto nerd davanti al suo computerino comprato da mamy e papy, che dice: "sono la stessa cosa", io rispondo che non sono la stessa cosa. Da un lato c'è un uomo che dopo aver fatto una rivoluzione invece di assumere comode cariche di governo a Cuba se ne va altrove a farsi ammazzare per continuare a diffondere il verbo della libertà e la gioia dell'insurrezione armata, e l'accanimento col quale i gli assassini hanno infierito sul suo cadavere, tagliandogli le mani, la dice lunga sull'odio che provoca nei ricchi qualsiasi comportamento dei poveri che non sia sottomissione e passività. Dall'altro ci sono due criminali assassini che hanno provocato milioni di morti, due folli inumani bastardi che hanno messo uomini, donne e bambini nelle camere a gas, che hanno mandato a morire giovani e non giovani sui campi di battaglia di mezzo mondo nel nome delle loro marce e insopportabili ideologie di dominio. Quelli che distinguono fra ariani e popoli inferiori, fra zingari e figli della lupa, fra omosessuali e virili maschi italiani. Peccato però che quegli stessi virili e giovani maschi italiani li abbiano mandati a morire in Russia con gli anfibi di cartone e i carrarmati barzelletta destinati al fronte africano. Solo un pugno di morti da gettare sul tavolo delle trattative, come li defini' Benito Mussolini nel 1940. Leggo poi le frecciatine di una sempre più saccente rockgirl, secondo la quale c'è "chi pensa di fare politica mettendo una foto di Mussolini a testa in giù", incapace ahimè di comprendere la provocazione dell'1 - 1 e palla al centro che quella immagine voleva suscitare. Resto comunque fiducioso in attesa di partecipare a un'iniziativa politica in un centro sociale che Rockgirl ha occupato, di sfilare in un corteo antirazzista che la Rockgirl ha convocato, di discutere di precarietà e di futuro zero in un'assemblea che sempre la stessa Rockgirl ha organizzato. Sperando che tu questo avvenga in un posto chiamato realtà e non su msn, naturalmente. Ah, per la cronaca: "Non sono al computer". Statemi bene. |