Nick: falconero Oggetto: DONNE AL POTERE Data: 2/4/2004 17.17.34 Visite: 237
Giorgia Meloni: il nuovo presidente di Azione Giovani, il movimento giovanile di AN Il congresso di AG elegge Giorgia Meloni alla presidenza. E’ la prima volta di una donna alla guida dei giovani di An "E adesso usciamo dai circoli..." La sfida: rilanciare il movimento e riconquistare spazi politici. Anche nelle piazze dal Secolo d'Italia del 30 marzo 2004 di DÉSIRÉE RAGAZZI Roma. «Le idee diventano azioni. Ora tutti al lavoro per un grande movimento di massa. Usciamo dai nostri circoli per contagiare di passioni, sogni e programmi tutti nostri coetanei abbandonando un impegno troppe volte rivolto all’interno delle correnti di An, più simile al ruolo delle tifoserie calcistiche verso i propri beniamini che a quello di un’avanguardia sociale e culturale». Giorgia Meloni è la nuova presidente nazionale di Azione giovani, la più grande organizzazione giovanile per iscritti di tutta Italia. È la prima donna a ricoprire questo incarico nella storia dei partiti italiani di massa, ottenendo 226 voti contro i 210 del suo avversario Carlo Fidanza. Nel ’98 è eletta al Consiglio provinciale di Roma proprio nel rosso collegio della Garbatella, da sempre roccaforte dei ds, facendo balzare la percentuale di consenso per An di ben otto punti. Su incarico di Gianfranco Fini, prima del congresso di Viterbo, era alla guida del quadrumvirato costituito due anni fa per gestire la transizione di Ag fino all’assise congressuale. Ora è il nuovo presidente. Azione giovani esce dal commissariamento... Finalmente, era ora. Il congresso ridefinisce la sua struttura, disegna la sua linea politica, offre regole certe per riorganizzarci. In questi due anni abbiamo perso una serie di treni. Ora abbiamo rieletto 113 segretari provinciali, 45 presidenti universitari, 20 coordinatori regionali, un presidente nazionale, una direzione nazionale, un esecutivo nazionale, questo ci consente di utilizzare al meglio tutte le forze che possiamo mettere in campo. Il movimento giovanile di An riacquista, dunque protagonismo, come intendete muovervi? Dando l’opportunità ad Ag di riappropriarsi del suo ruolo. Noi siamo stati e siamo il movimento giovanile della Destra. Ma dobbiamo recuperare il tempo perduto: non abbiamo, per esempio, un sito Internet. Si parte anche da queste piccole cose. Quali sono le linee guida della sua strategia? Innanzitutto, far riscoprire l’identità e l’amore per la nostra Patria. Non a caso la mia relazione era intitolata «Figli d’Italia». La questione nord-orientale non si esaurisce con l’istituzione della Giornata della memoria. Bisogna portare avanti altre iniziative che riguardano i beni degli esuli giuliani, dalmati e istriani, o la tutela delle minoranze italiane ancora presenti in Istria, Fiume e Zara. O ancora la questione relativa all’Alto Adige. Al congresso abbiamo parlato, ovviamente, anche di politiche giovanili. La legge sulla droga è un’altra vittoria che parte dal nostro mondo. Non va però considerata come un punto d’arrivo, ma di partenza. Il problema del disagio giovanile va affrontato culturalmente: bisogna offrire a una generazione in difficoltà l’alternativa all’alienazione del muretto, dello spinello e degli scontri negli stadi. E questa "rivoluzione" passa attraverso spazi di aggregazione giovanili. Molti giovani appunto sono attratti dalle curve... È vero, ma mancano anche le valvole di sfogo. E purtroppo il governo non ha ancora affrontato seriamente il problema... Ci sono rivendicazioni nei confronti dell’esecutivo? Certamente, perché ci aspettiamo che faccia scelte più coraggiose, come per esempio, nella scuola e nella definizione dei programmi. Quest’estate abbiamo fatto una battaglia contro la legge Giovanardi che stabiliva gli orari delle discoteche... Non pensa però che il fatto di essere al governo blocchi un po’ la spinta in avanti del movimento giovanile? Quando abbiamo vinto le elezioni molti hanno detto che noi avremmo perso il nostro entusiasmo. In realtà non è così, perché ci siamo sempre considerati ribelli nel senso puro del termine. E il ribelle non si accontenta di dire solo di no, si rimbocca le maniche per cambiare quella realtà che contesta.. Certo, oggi è più difficile. Ma non credo che il fatto di stare al governo possa minare la nostra rabbia e il nostro entusiasmo. Per la prima volta è eletta una donna... Tutti vedono questa scelta innovativa, ma io non ho mai fatto particolari questioni di genere o di sesso. Le persone valgono, crescono e devono misurarsi sul campo. Ci sono tante donne che valgono più di alcuni uomini, e tanti uomini che valgono di più di alcune donne. Ha già in mente un’iniziativa o una manifestazione? Ci sto pensando... Prima vediamo quali sono le priorità... La Sinistra rivendica le piazze. Continuerà ad avere il monopolio? Assolutamente no. Al congresso è stato anche ribadita la necessità di ritornare ed egemonizzare le piazze. La politica ha modo di esistere solo se si vive tra la propria gente. Che ruolo avranno i sostenitori di Carlo Fidanza nella futura gestione di Ag? Al di là dello scontro interno e delle diverse visioni che si possono avere, siamo una comunità. Da parte mia non c’è preclusione alcuna. Ma anche gli altri devono avere la volontà di partecipare e di costruire insieme un percorso...
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