Nick: Casual Oggetto: La fortuna dell'inglese Data: 7/1/2007 14.40.36 Visite: 461
L'inglese è, insieme al cinese mandarino, la lingua più parlata al mondo ma sicuramente quella più utile per farsi capire visitando la maggior parte dei paesi. La fortuna dell'inglese, al di là delle ovvie ragioni storiche ed economiche, legate prima all'impero britannico e poi al Commonwealth e all'attuale predominio geopolitico degli Stati uniti d'America, ha anche una spiegazione di carattere eminentemente linguistico. E' una lingua indoeuropea di ceppo germanico, come il tedesco, il danese, lo svedese, il norvegese, il fiammingo, ecc.. Ma a differenza di queste l'inglese è anche l'idioma di origini germaniche più influenzato dal latino, attraverso la colonizzazione romana, il dominio normanno, il prestigio culturale della Francia, ecc. ecc. Per cui in inglese ci sono tantissime parole che sono immediatamente comprensibili sia dai popoli germanici che da quelli latini. In genere le parole legate alla quotidianità sono sempre di origine germanica, come le parti del corpo umano, i nomi degli animali, i verbi che esprimono le funzioni "basic" della fenomenologia umana, come to kiss, to watch, to eat, ecc. Le parole colte, quelle che fanno riferimento a principi astratti, quelle legate al linguaggio scientifico sono invece sempre su base latina (che in certi casi è a sua volta forgiata su base greca). Per cui abbiamo culture per cultura, excellent per eccellente, science per scienza, philosophy per filosofia e so on... La fortuna dell'inglese risiede anche nella enorme semplificazione avvenuta nel corso dei secoli per la quale non esiste declinazione (a differenza del tedesco che la mantiene), e la coniugazione dei verbi è ridotta all'essenziale visto che I eat è del tutto uguale a we eat o the y eat, a differenza dell'italiano, dello spagnolo o del francese, lingue nelle quali per ognuno degli esempi citati abbiamo coniugazioni diverse. Nell'inglese attuale sta addirittura sparendo la S per la terza persona singolare o le forme come she doesn't, sostituite da she don't. Per quanto il basic english (inglese ridotto all'osso, cioè un migliaio di vocaboli) sia parlato e compreso da tantissime persone nel mondo, tuttavia per il vero inglese parlato nel Regno unito la situazione è del tutto diversa e il discorso vale anche per l'american-english che ha delle strutture sintattiche e morfologiche particolari, oltre che una propria pronuncia che varia molto da stato a stato. Quando si arriva in Inghilterra la prima volta ci si trova di fronte a un certo sgomento, soprattutto se si è convinti di saper parlare inglese. Le prime settimane saranno caratterizzate da un continuo "sorry" col quale manifesteremo al nostro interlocutore il fatto che non capiamo quasi nulla di quello che ci sta dicendo. Ascoltare, poi, due inglesi parlare velocemente tra loro può essere un'esperienza veramente terrificante. Capita anche a chi ha una buona conoscenza e una certa dimestichezza con la lingua. C'è un famoso aneddoto secondo il quale all'Onu, dove tutti i diplomatici parlano fluentemente in inglese fra loro, quando prende la parola un suddito di sua maestà britannica c'è una vera e propria corsa a infilarsi le cuffie per la traduzione simultanea. Se questo accade con una variante alta e colta dell'idioma, come quella parlata dai diplomatici, pensate un po' cosa succede quando vi trovate in un pub dell'east end, di londra e restare allibiti tentando di capire cosa cazzo stiano dicendo i vostri simpatici commensali cockney. Con questo termine s'intendeva originariamente il "dialetto" parlato nell'est londinese, "fin dove si riuscivano a sentire i rintocchi delle bow bells", oggi invece connota genericamente la parlata londinese, ma più in generale l'accento del sud e del cosiddetto estuary english, l'inglese della valle del Tamigi. In origine il cockney era una sorta di slang rimato per il quale, ad esempio, al posto di stairs (scale) si usava l'espressione apples and pairs per una semplice questione di rima, poi la voce che rimava (pairs, che sta più o meno per coppia) cadeva, e cosi' al posto di stairs si aveva apples, cioè "mele", per cui sentivi apples pensando alle mele, ma in realtà ti avevano detto scale. Tutto molto difficile da capire per uno straniero", converrete. Va detto che oggi il cockney sta regredendo nell'uso sotto i colpi dei nuovo slang che hanno alla base per lo più parole asiatiche e non sorprende se si considera che il borough di Tower Hamlets nell'East End, un tempo dimora dei lavoratori portuali dei vicini docks, oggi è a maggioranza musulmano. Poi c'è la questione della fonetica, quando vediamo scritte le vocali inglesi crediamo che si pronuncino più o meno come in italiano e anche a scuola c'insegnano a fare cosi', analogamente tendiamo a mantenere un suono molto marcato per le consonanti. Niente di più sbagliato mates (che sta per "soci", analogo al nostro fra', fratè, fratammè, ecc.), le vocali hanno un esito molto diverso dal nostro nella loro realizzazione fonetica e le consonanti sono indebolite, in certi casi molto lievi e in altri spariscono completamente. Per cui "leicester square" piuttosto che una maccheronica pronuncia "leisester squer", suona in realtà come "lestesquè", oppure creswick e norwich, sono rispettivamente crisi' (con una k leggerissima e quasi inesisistente alla fine) e norich, dandoci idea di quella W che sparisce completamente. In definitiva, se volete imparare davvero l'inglese andate a vivere per un po' li', non prima di avere un'infarinatura e non senza frequentare una scuola a Londra. La migliore è la Callan, il 95% degli iscritti supera gli esami e lo fa in quarto del tempo rispetto ad altre scuole, ma imparerete molto anche nei pubs, soprattutto in quelli di periferia, dove chiederete uan pint of laga, intendendo con questa soave affermazione una pinta di birra (lager, cioè la chiara). Infine un link http://www.thefreedictionary.com utile per gli studenti, per chi vuole uno strumento di supporto nell'apprendimento della lingua, o per gli ingrippati come me che vogliono sapere la pronuncia precisa di ogni parola, visto che cliccando sul simbolo dell'altoparlante una vocina vi farà sentire direttamente a Londra. Io vo a mangiare, buon appetito. |