(ANSA) - MILANO, 16 GEN - Nessun cambiamento all'orizzonte per quanto riguarda giudizio e prospettive del Paese, e un velato timore per un possibile rinvio sulla riforma delle pensioni. E poi, attenzione alle liberalizzazioni - possibili se vi è una precisa "volontà politica" - e alla necessità di intervenire sul lato della spesa, riportando "l'avanzo primario al 3%-4%".
E' ampia la disamina dell'agenzia internazionale Fitch sull'Italia e i suoi conti pubblici, ancora freschi di declassamento dopo la scelta dello scorso ottobre di portare il rating della Nazione al livello 'AA-' da 'AA' e di riconoscere prospettive stabili, in crescita rispetto a quelle negative assegnate in precedenza.
GIUDIZIO NON CAMBIA, OUTLOOK PURE. Passati tre mesi da quella decisione e digerita la manovra finanziaria varata dal Governo Prodi, Fitch - almeno nel breve termine - non manifesta alcuna intenzione di cambiare il proprio giudizio in attesa di vedere se vi saranno mutamenti, in positivo, nel bilancio del Paese.
"Assolutamente no - ha spiegato il responsabile per i rating sovrani europei, Brian Coulton -. Non c'é assolutamente niente all'orizzonte", ha ribadito, per quanto concerne la valutazione dell'Italia così come non vi è alcuna intenzione di modificarne le prospettive.
L'outlook sul debito, ha puntualizzato, "resterà stabile nel futuro prevedibile. Niente è cambiato" rispetto allo scorso ottobre, quando "erano già state incorporate misure della Finanziaria, andamento del gettito e ripresa economica".
TIMORI RINVIO SU PENSIONI. RICREARE AVANZO PRIMARIO. E proprio sul rilancio dell'economia, Fitch invita l'Esecutivo a non dilazionare gli interventi in materia pensionistica e ad intervenire sul fronte della spesa per ricreare quell'avanzo primario dell'inizio anni 2000 e "magicamente scomparso".
Il Governo, ha argomentato Coulton in tema di pensioni, "sta parlando peraltro di uno slittamento dell'innalzamento dell'età pensionabile. Se si tratta di uno o due anni per noi non è un problema, ma se la riforma venisse annullata o rinviata a tempo indeterminato" vi sarebbe un fondato timore perché "la situazione demografica in Italia è più pesante che in altri Paesi e vi è una popolazione più anziana". In un'ottica di ripresa, Coulton non ha poi mancato di toccare il tasto della riduzione della spesa, considerata "sfida prioritaria" da affrontare nel prossimo futuro. A tale riguardo, ha precisato, "il Governo deve riportare l'avanzo primario al 3%-4%". Quello che preoccupa l'agenzia, ha sottolineato, è l'assottigliamento dell'avanzo primario, scomparso dal 3%-3,5%" di inizio 2000.
LIBERALIZZAZIONI POSSIBILI SOLO CON VOLONTA' POLITICA.
Ultimo tassello di un progetto di ripresa al centro del dibattito proprio i questi giorni, le liberalizzazioni, giudicate possibili da Fitch a patto che vi sia una "volontà politica" al riguardo. Se c'é questa volontà, ha osservato Coulton, "non credo vi siano motivi strutturali per cui nell'economia italiana non vi sia deregulation". Tuttavia, ha concluso, "ci potrebbero essere difficoltà, poiché si vanno a toccare interessi" di natura locale e categoria che potrebbero provocare "reazioni politiche" non indifferente.(ANSA).