
Henri Antoine Groués, detto Abbé Pierre, nasce il 5 agosto 1912 a Lione, quinto di otto figli, da una famiglia benestante. Compie gli studi presso il Collegio dei Gesuiti di Lione. A 13 anni, partecipa attivamente al Movimento Scout di Francia. A 16 anni, durante una gita in Italia, sosta ad Assisi. L'incontro con S. Francesco, specie al Convento Le Carceri, gli fa prendere la decisione di farsi Cappuccino. A 19 anni entra nel Convento di clausura dei Cappuccini di Lione, dopo aver distribuito ai poveri la sua parte di eredità. Vi rimane 7 anni, per gli studi di filosofia e teologia.
Nel 1938 viene ordinato sacerdote, assistito dal padre De Lubac. L'anno successivo, per motivi di salute, lascia la vita monastica e viene incardinato nella Diocesi di Grenoble. In seguito viene nominato Vicario della cattedrale.[...]
Quando l'Abbè Pierre nel 1948 acquistò una vecchia casa a Neuilly Plaisance, alla periferia di Parigi, aveva in mente di farne un "albergo internazionale per la gioventù", allo scopo di far incontrare i giovani orfani di tutti i paesi affinchè conoscendosi potessero dar vita a una nuova società più umana e la chiamò Emmaus .
Emmaus ha un chiaro riferimento biblico: lungo una strada fuori da Gerusalemme, Gesù si affianca a due discepoli ma essi non lo riconoscono. Lo riconoscono solo quando alla taverna del villaggio di Emmaus spezza con loro il pane, lasciandoli con il cuore pieno di gioia.
Più tardi, nel 1949, l'Abbé Pierre è chiamato al capezzale di George, un assassino che rientrato a Parigi dopo venti anni di lavori forzati, alcolista, indebolito dalla malaria, è rifiutato dai suoi cari. Tenta il suicidio ma non vi riesce; a questo uomo l'Abbé Pierre dice:" George, tu sei disperato, e vuoi morire.. io non ho nulla da darti ma tu vuoi darmi una mano per costruire case per i senzatetto..?"
Alla proposta certamente insolita, vista la situazione, George acconsente. Capisce che pur così mal ridotto, può ancora essere utile a qualcuno; appena può va ad abitare a Neuilly Plaisance.
Quel giorno, dall'incontro di due persone così diverse tra loro, l'Abbé Pierre, prete, uomo della resistenza, parlamentare e George, assassino, mancato suicida, disperato, deriso dai propri familiari, nasce il Movimento Emmaus, la prima Comunità Emmaus, quasi per caso com'è solito dire l'Abbé.
[...] Recentemente, l'Abbé Pierre era stato in Benin, Burkina Faso, Giappone, Uruguay, Bosnia, Brasile e Mali...
(Dal sito ufficiale di Emmaus Italia, www.emmaus.it)
Ho avuto l'occasione di conoscere questo "padre e nonno di tanti senzatetto" nel maggio 2003. Anziano, ma mai stanco... è stato uno dei testimoni di pace più efficace del XX e del XI secolo. Testimone di amicizie nate nei campi di lavoro, di una collaborazione oltre va oltre i confini politici e religiosi, oltre le differenze di età, oltre le posizioni sociali... ha vissuto nel segno della coerenza del suo credo "aiutare prima i più sofferenti", dando la forza a tante persone di seguirlo in questo percorso.
"Bisogna lasciare sempre il vetro di una finestra rotto", diceva, "per poter sentire le richieste di aiuto di chi è fuori al freddo"....
Non so, sinceramente, quanti di voi potranno essere interessati ad una cosa del genere, ma sento il dovere di essere testimone, da responsabile di campi di lavoro Emmaus Italia, di così tanto amore per un ideale.
Vi lascio con una delle sue poesie
Bisogna amare le porte
perché sono il posto
dove nessuno si ferma
il posto da dove si passa
da dove si parte
dove avvengono tutti gli incontri.
Bisogna odiare le porte chiuse
chiuse agli incontri
e chiuse a chi parte.
Au revoir, Abbè... *
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