Nick: Zoe* Oggetto: Ma come fai Data: 10/4/2004 0.10.29 Visite: 226
Ma come fai a perdonarmi ogni volta, tu che sembri tanto tosto e invece... e la gente, la gente... ma come fai a stare con quello, ma non lo vedi? Eh no, io non lo vedo, o meglio: lo vedo, e mi piace quello che vedo. Ma poi che ne sapete voi, che ne sapete di quando metto la testa nell’incavo del suo collo, e dormiamo? E’tutta lì la spiegazione: lui dorme e io lo respiro. Emana calore, nel sonno, e io sto lì. Poi si sveglia e rompe le palle; è il suo mestiere rompere le palle, e lo fa alla grande, bisogna ammetterlo. Io lo assecondo e fingo di arrabbiarmi, perché non è contento fino a quando non mi arrabbio, perché secondo lui così ha vinto. E’ così: ping, pong, rimessa laterale, schiacciata, ace. Sta sempre armato e dice: "sai quella, quell’altra..." Io non dico mai: "sai quello, quell’altro...", perché altrimenti finirebbe male, lo so. Lui è così, terra conquistata, spargimento di sangue, e nessun prigioniero. Lui è così e recita una parte, io faccio il pubblico e sto a sentire, a volte fischio, altre applaudo, altre mi distraggo. A volte esco dal teatro e vado fuori, poi gli schiamazzi mi richiamano dentro, e torno a vedere cosa c’è di nuovo. Gli leggo nel pensiero, sapete, e lui legge nel mio, e niente, niente è affidato al caso. Alfiere in F4, cavallo in D5, ma non c’è mai lo scacco al re o alla regina. Se credessi nelle vite precedenti direi che è stato mio fratello, anche perché ha sempre avuto un’aria familiare. E forse in quell’altra vita a cui non credo abbiamo peccato insieme contro il Dio degli altri, e continueremo a farlo anche in questa.
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