Nick: harding Oggetto: L'Iraq, la pasquetta, Jekyll e Data: 12/4/2004 21.43.45 Visite: 141
La mia pasquetta è stata lavoro, pausa, lavoro, un libro, lavoro, cena ed adesso dovrei ricominciare. Vabbè... Il libro era il celeberrimo racconto di Robert Louis Stevenson "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde". Tralasciando il giudizio sullo stile lento ed etereo di quell'epoca (siamo al termine dell'800) questo racconto è un gioiello. Fuor di metafora, siamo nel pieno dell'acclamazione del dualismo umano. Il bene ed il male all'interno dello stesso corpo e l'utopia di poterli separare. Freud verrà qualche decina di anni dopo! L'altro giorno vedevo in televisione le immagini di quegli iraqeni che danzavano intorno ai corpi carbonizzati degli occidentali uccisi. Non me la sentivo di giudicare, per quanto la cosa mi facesse molto orrore. Forse perchè vedevo un pezzo di quella natura che è in ognuno di noi. Quella natura che dovremmo essere consapevoli di portarci dentro sempre. La ragazza uccisa a Forcella. Rea solo di essere stata nel posto sbagliato nel momento in cui le bestie applicavano le loro regole. Il bene ed il male che condividono spazi e tempi. Nel racconto il dottor Jekyll è la parte buona, devota alla scienza e rispettabile ma repressa. Il signor Hyde (hide in inglese significa nascosto) è la personificazione degli istinti non manifesti. Egli gode dei bisogni bestiali e non ha nessuna morale a porgli freno. Il rispettabile dottor Jekyll inventa la pozione che permette di trasformarsi nel male puro senza remore e senza morale ma rimane vittima della sua stessa creazione rimanendone sopraffatto. Cosa rimane di un racconto del genere? Rimane che la pasquetta viene sempre di lunedì (e che spesso è un tempo infame), che non vorrei mai vedere tutto il male che ho dentro, che "la passione" di Mel Gibson è un film sanguinario ma forse andava fatto così per dire qualcosa di diverso, che Sorrento è un posto dove senti il profumo dei fiori anche se ti trovi in una strada trafficata, che i sentimenti sono polveri che possono incendiare o sotterrare e che ci sono qualche altra decina di considerazioni che non posso riportare per mancanza di tempo e di voglia. |