Nick: Trouble Oggetto: teorie dell'alibi Data: 12/2/2007 19.55.45 Visite: 206
chiunque abbia giocato un minimo a pallone sa bene come anche 4 fratelli deficienti (xkè alzarsi alle 8 del mattino di domenica x seguire un fratello, anche lui deficiente, però almeno lui si sveglia x giocare) che si presentano al seguito della squadretta sfigata con i bidoni di vernice vuoti e le mazze di scopa spezzate a uso tamburo, infondono una carica che non si può misurare, forse solo inferiore a quella che infonde la ragazzina di turno che ti piace e di fronte alla quale, "proprio oggi" hai giocato una schifezza, oppure di fronte alla quale finbisci "inspiegabilmente" in panchina, mentre fino al giorno prima, non immagginando mai nemmno lontanamente che sarebbe venuta a vederti, fantasticavi raccontandole di grandi scalpitate sulla fascia e di gol risolutivi.. insomma, il pubblico conta e conta a tutti i livelli, sia x gli sprvveduti ragazzini dove è + un'elemosina che viene concessa, sia in serie a o b, dove una calca di 40.000 tifosi urlanti non può non essere considerato + che il 12esimo gioctore.D'altra parte il "fattore campo" è un qualcosa di tangibile, che influisce anche sugli statistici che elaborano le quote per le scommesse sportive. MA, perchè c'è un MA, non vorrei che si doffondesse l'idea che il Napoli, se davvero sarà costretto a giocare tanti mesi senza pubblico, possa perdere terreno e non arrivare ai tragurdi che fino a ora sono indiscutibilmente alla nostra portata. Non ci devono essere alibi, qua si parla di gente pagata che lavora e che deve superare anche questo tipo di difficoltà, senza tentennare. Sarà un ragionamento semplicistico, ma personalmente non voglio deroghe alla conquista della serie A. |