Nick: Copia&Inc Oggetto: Storia dell'eros-1 puntata Data: 19/4/2004 15.48.17 Visite: 70
BREVE VIAGGIO NELL'EROS Eros, il dio greco dell'amore, è mito di millenni fa, eppure le sue frecce continuano a tormentarci ancora oggi e le piume delle sue ali a farci il solletico, portandoci tormento e piacere. E allora, seguendo le tracce del passaggio di Cupido, ripercorriamo insieme la lunga linea del tempo, che attraversa gli usi e i costumi sessuali dei nostri avi.... LA PREISTORIA I primi accoppiamenti umani di cui si ha notizia con una certa attendibilità in ambito europeo riguardavano i cacciatori dell'alto paleolitico. Tali rapporti non possono essere definiti né coniugali, né extraconiugali, in quanto non esistevano le condizioni sociali ed economiche su cui si basa l'istituzione del matrimonio. Nei luoghi dove sono vissuti i primi uomini sono stati ritrovati spesso, in grandi quantità, asce, punte di freccia e raschiatoi, lavorati con una cura maniacale e troppo perfetti per essere stati usati. Gli archeologi pensano che tali oggetti avessero uno scopo seduttivo: servissero, cioè, ai nostri primitivi progenitori per impressionare le donne con la loro abilità manuale. ANTICA GRECIA Nell'età classica in Grecia l'amore si faceva solo in una posizione: di fianco. Ciascun partner non poteva dominare l'altro senza con ciò offenderlo, poiché l'uomo e la donna rappresentavano, in modo paritario, i due principi indispensabili della fecondità. Prendersi da dietro era considerato un regresso al rango di animali, mentre se il marito stava sotto sua moglie, accettava il dominio femminile e perdeva prestigio. Seneca rimproverò aspramente tutte le donne che "nate per il ruolo passivo, si sono permesse, come delle orrende libertine, di salire sul maschio". Solo schiavi e prostitute potevano praticare queste posizioni perché il loro ruolo era, appunto, quello di oggetti di piacere e a loro si poteva domandare anche quello che non poteva essere richiesto ad una donna rispettabile. Vi fu, però, un'eccezione famosa: Andromaca, la moglie di Ettore, che secondo quanto racconta Marziale "montava così bene il marito, che tutti e due ne provavano grande piacere". Da allora, infatti, questa posizione fu ribattezzata "di Andromaca". Defraudate di una parte del loro piacere, le donne greche si prendevano delle belle rivincite: furbe e smaliziate, avevano infatti scoperto che gli eunuchi, se castrati in età matura, potevano ancora avere un'erezione, senza poter però procreare. Questi schiavi, dunque, messi a vigilare sulla moralità delle donne, finivano per rivelarsi oggetti di piacere. Altro segreto delle donne greche era quello di scambiarsi indirizzi di fidati artigiani che fabbricavano falli finti (i "baubon") di qualsiasi misura, in cera o legno; ma i migliori erano in cuoio, riempiti con della segatura, mentre per le più esigenti, l'oggetto poteva essere colorato per renderlo più credibile. Ma l'uso frequente di falli artificiali (anche da parte degli uomini) poteva provocare dolorose irritazioni che, si diceva, solo una verga umana poteva guarire. Il pene, infatti, era considerato quasi sacro, perché dotato di poteri magici. Ma tra gli uomini greci, spesso proprio quelli che apparivano più virili erano omosessuali e generalmente pederasti… continua.... http://digilander.libero.it/PassionParadise/ |