Nick: PirataBG Oggetto: L'ultimo chilometro Data: 3/5/2007 18.9.19 Visite: 127
Guidare. Migliaia di chilometri al giorno, per un lavoro stancante e poco retribuito. Sognare. Immaginare una vita diversa, magari steso sulla spiaggia di una calda isola tropicale senza altra occupazione se non quella di ammirare costantemente il mare. Dimenticare. Affogare i dispiaceri quotidiani nella via più facile e relativamente economica per evadere dalle brutture della tua vita da fallito: l'alcool. Guidare di notte, sognando ad occhi aperti la spiaggia dei tuoi sogni, la cresta di un'onda che lentamente si avvicina e si infrange sul bagnasciuga. ... splash... Trovarsi li. Seduto a rimirare l'onda che, risalita sulla fine sabbia, lambisce leggermente il tuo piede, carezzandolo ma ritirando presto le sue dita bagnate. Scrolli la testa. Sei in macchina, guidi e guardi avanti a te il tracciato luminoso creato dai catarifrangenti autostradali. Guardarli, ma in fondo, vedere la pienezza e la maestosità del mare... ... splash! Ecco, un'altra onda, più grossa, che ti bagna la gamba impregnando il tuo pantalone bianco d'acqua. Guardi con occhi stanchi il mare carezzarti e ritirarsi inesorabilmente indietro, pronto per un'altra ondata. Ma ecco di nuovo l'autostrada. Qualcosa di indefinito ti consiglia di fermarti ma tu quella strada la conosci a menadito, percorsa centinaia di volte e in tutte le condizioni atmosferiche. Due occhi... no, due punti rossi si trovano davanti a te. Eppure sembrano due occhi che esprimono una grandissima saggezza, e ti guardano... guardano e disapprovano il tuo comportamento. Sai che quel segno significa qualcosa eppure il tuo cervello si rivolta stretto dalle spire dell'alcool nell'impossibilità di trovare una spiegazione. SPLASH! Stavolta non avevi percepito prima il mare. Stavolta l'onda ti ha ricoperto tutto, eppure non sei bagnato. Stavolta davanti a te, c'è un uomo che ti guarda fisso negli occhi. Ti alzi, con una leggerezza che non sembra tua. Ti guardi intorno, raggiante, perché quella, è l'isola dei tuoi sogni. Nuovamente ti volgi verso lo sconosciuto. Ancora sembra guardarti con disapprovazione, anche se nella sua espressione pare prenda vita un sentimento di dispiaciuta rassegnazione. "Dove sono?" L'uomo ti guarda, dritto negli occhi. Dritto nella tua anima. "Questa è l'isola dei tuoi sogni, non la riconosci?" "Ma... ma..." L'uomo ti porge un pacchetto. Tu lo apri e c'è una graziosa cornice d'argento con dentro la foto di due sorridenti bambini. Guardi senza capire lo sconosciuto. Lo sguardo vaga fra lui e la cornice. Alla fine l'uomo apre la bocca solo per sentenziare "Tu sei morto". Stupito, cadi a terra, tremante e sbigottito. "Cosa ci faccio qui?" "Non sai cos'è questo?" "No." "Rimarrai qui in solitudine, per l'eternità, relegato nell'isola che non potrai più raggiungere o lasciare, e tormentato dai sensi di colpa per aver impedito a due giovani vite di raggiungere i propri sogni. Questo, figlio mio, è l'inferno" http://www.subwoofer.it/blog/l-ultimo-chilometro--1178189757.html ... leggi i testi dell'assurdo... visita http://www.subwoofer.it |