Nick: Haran Oggetto: QUANDO LA DESTRA SI CACA SOTTO Data: 17/5/2007 13.29.46 Visite: 224
vuole dialogare...se passa la legge il Nano tornerà ad occuparsi della nuova edizione de "Ok, il pranzo è servito"... Il leader di An apre al dialogo con la maggioranza Di Pietro chiede modifiche: "La norma va migliorata" Conflitto di interessi, Fini all'Unione "Pronti a discutere in Parlamento" Casini: "Legge serve ma non contro Berlusconi" ROMA - Conflitto di interessi, Gianfranco Fini apre all'Unione. "Se il centrosinistra ritiene di rendere la legge un po' più rigorosa - dice il leader di An in un'intervista a Prima comunicazione - siamo pronti a discuterla in Parlamento". "La cosa che io non sopporto - aggiunge però Fini - è che in certi momenti il centrosinistra agita la clava e poi la ripone perché non gli conviene. Poi noi ne studiamo una e dice che è blanda, salvo poi vedere che blanda non è. E' questo che rende poco credibile il tutto". Anche il leader dell'Udc Casini non chiude sulla necessità di una nuova normativa. "La legge va fatta. E se è fatta senza demagogia e serietà sarà varata, se invece intende solo colpire qualcuno l'unico risultato è che non riusciranno a farla". Casini, dai microfoni di Radio Anch'io, ribadisce: "La legge sul conflitto di interessi è necessaria, ma senza intenzioni punitive nei confronti di Berlusconi. Con serietà ed equilibrio, attraverso un'intesa parlamentare". Intanto, dopo il no di Mastella, arriva anche l'opposizione di Antonio Di Pietro (ma per ragioni opposte rispetto all'Udeur), mentre il vicecoordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, insorge contro una "legge eversiva e incostituzionale" e un blind trust "ammazza-aziende, strumento per realizzare sostanziali espropri". Tre, invece, i punti fondamentali del provvedimento che l'Italia dei valori chiede di modificare. Va inserita, secondo Antonio Di Pietro, "una norma che preveda l'ineleggibilità, quindi la non candidabilità in Parlamento, dei condannati con sentenza penale passata in giudicato", poi "l'incompatibilità per chi, in conflitto di interessi, non rinunci in toto alla propria attività nel caso di un incarico di governo". Infine, insiste Di Pietro, "l'ineleggibilità, e non l'incompatibilità, di coloro che non si liberino del proprio conflitto sei mesi prima di candidarsi". Insomma, per Di Pietro "una legge sul conflitto di interessi che non inserisca le vere cause e ragioni dell'ineleggibilità e dell'incompatibilità finirebbe per essere solo una legge che copre di ipocrisia lo stato di illegittimità esistente e persistente".
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