Nick: mir Oggetto: questione di marketing Data: 29/6/2007 22.0.24 Visite: 249
Entro nella chiesa. E' grande, fresca e vuota. Un paio di vecchine, alla prima panca, pregano o dormono col mento che gli tocca il petto. Mi faccio un giro guardando i quadri di santi e vergini in atteggiamenti che dovrebbero ricordarmi qualcosa. Poi mi siedo su una panca anche io. E guardo il crocifisso. Quella scena cruenta e significativa per un così scarso pubblico. Una delle due vecchine russa. Piano e cadenzata come un rosario. Una piccola ventata di ricordi. Il mio catechismo con un prete con seri problemi nervosi. "Ti tocchi?". Avevo 10 anni non mi toccavo e non sapevo neanche cosa volesse dire. "Ti tocchi?". Guardavo da un'altra parte cercando di trovare una risposta. Era un adulto e dovevo rispondere sennò sembravo scemo. "Sì". Ammettere portava quasi sempre benefici. Lui si faceva rosso in viso e le mani gli iniziavano a tremare. Poi mi dava 30 "Ave Maria" e non so quanti "Padre nostro" e faceva il segno della croce. Sempre con quelle dita gonfie e tremanti. Con altri preti, ho saputo dopo, andava peggio. Il 'mio' era un autolesionista. Qualche tempo dopo fu ricoverato in un ospedale romano. Non torno più. Mi alzo dalla panca ed esco. Fuori, c'è la galleria dello shopping. Affollata e frenetica di gente con Dio nel portafogli. Questa grande chiesa alle spalle mi sembra un vuoto involucro: Dio non fa promozione. Ma dovrebbe ogni tanto. http://www.sergiogandrus.it |