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Nick: mir Oggetto: Al supermercato dei freak Data: 21/8/2007 23.19.52 Visite: 199
Giorno di fine agosto. Con l'immondizia -leggera- che rotola -felice- ai lati della strada. E la strada -deserta- come non lo è mai nei giorni della coesistenza con la gente normale. Il centro commerciale è grande e sembra vuoto. Anzi no. Due donne sono sedute al tavolino della pizzeria al taglio. Ognuna occupa due sedie. Una per natica. Ognuna mangia da due vassoi. Uno per mano. Mangiano ingrandendosi a vista d'occhio. Un ragazzo -magro- si prepara con altre due sedie. Prendo un carrello litigandomelo con una bionda senza occhi. Appena appena un cerchietto, lì dov'era l'iride. Il corpo stretto in un panno viola (o fuxia o rosso scuro o porpora. Sono un uomo ok?) e giallo. Dice: "e allora?" e una lingua biforcuta fa capolino tra le labbra secche e tese. Dico: "e allora?" e vado via. Col carrello. Nella fila per entrare in un negozio l'uomo davanti a me è calvo. Ma i capelli gli iniziano dal collo in giù. La maglietta -gonfia- dal rigoglio tricotico. Reparto video. Una ragazza -bassa- guarda i decoder valutando prezzi e caratteristiche. Guardo meglio non è -bassa- è -nana- o forse no. La testa è semplicemente appoggiata al bacino semplificando il passaggio -inutile- del busto. Le braccia dai fianchi e il cuore è lì dove ogni uomo vorrebbe che fosse e dove ogni donna non vorrebbe mai che fosse. Col mio carrello -vuoto- passo davanti ad una vetrina. Il manichino è mostruoso. Una testa piccola e aggraziata. Due braccia delicate. Un busto col bel seno e i fianchi sinuosi. Due lunghe e sottili gambe. Ad agosto solo noi freak. [..in quest'epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell'orrore...] |
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