Nick: harding Oggetto: Creta, U2 e i cerchi mentali Data: 26/5/2004 21.51.54 Visite: 106
Viaggiavamo per le strade di Creta e sentivamo gli U2. Non ero mai stato appassionato di U2. Li trovavo troppo di moda per piacermi. Avevo 500mila lire per tutto il viaggio. Cioè andare, tornare e vivere il più a lungo possibile in quell'isola strana che è Creta. Insomma una vacanza che era privazione e bellezza allo stesso tempo. La Grecia è bellezza assoluta. C'è poco da fare. Io l'ho vissuta solo d'estate ma sono sicuro che trasudi bellezza anche d'inverno e sotto la pioggia o con la neve. Non avendo troppe pretese ci accontentavamo di alloggi così così. Uno di questi fu proprio all'interno di un ristorante ed alle dieci del mattino iniziavano già a friggere cipolla. Svegliarsi con l'aroma della cipolla nella stanza non è proprio piacevole ma faceva parte della Grecia e mi piaceva lo stesso. Kalimèra. Lei era convinta che per visitare un posto bisognasse vederlo tutto tutto. Così, in una quindicina di giorni, facemmo il periplo dell'isola con la Citroen e sempre con gli U2 che imperversavano. Non c'era verso. Se anche mettevo la radio c'erano gli U2. Forse era uscito qualche album nuovo o che so io, non me ne sono mai accertato. Io sono più stanziale nel senso che se trovo un posto che mi piace cerco di starci più tempo possibile. C'era questo posto molto selvaggio, con poche case e pochissimi turisti. Era il sud di Creta. La casa che prendemmo era vicino alla spiaggia e il balconcino dava proprio sul mare. I vicini prossimi erano solo il signor tramonto e la signora alba. Niente e nessun altro. Per me si poteva rimanere lì fino alla fine dei soldi. Ma anche fino alla fine del mondo se fosse stato possibile. La sera il paesino si animava di lucine colorate da festa paesana e di odore di pita e di gente che veniva da chissà dove. Una sera incontrammo un tipo interessante, un irlandese. Era molto divertente e beveva Ypnos come se fosse acqua. Alla fine della serata ci disse che lui era The Edge degli U2. Ci guardammo un po' titubanti. Effettivamente c'erano somiglianze ma non potevamo essere sicuri e certo non potevamo mettergli un basso in mano e dirgli di provarci questa affermazione. Dissi che gli U2 erano un gran gruppo anche se si stava sputtanando per vendere il più possibile. Lui guardò serio il mare ed anche la mia ex ma non rispose niente ed ordinò un altro giro di Ypnos. Dopo il primo bicchiere (dell'ennesimo giro) lui iniziò a recitare (recitare) "a sort of homecoming" "A Sort Of Homecoming" And you know it's time to go Through the sleet and driving snow Across the fields of mourning Light in the distance And you hunger for the time Time to heal, desire, time And your earth moves beneath Your own dream landscape Oh, oh, oh... On borderland we run... I'll be there I'll be there... Tonight A high road A high road out from here The city walls are all pulled down The dust, a smoke screen all around See faces ploughed like fields that once Gave no resistance And we live by the side of the road On the side of a hill As the valley explode Dislocated, suffocated The land grows weary of its own Oh, oh, oh...on borderland we run... And still we run We run and don't look back I'll be there I'll be there Tonight Tonight I'll be there tonight...I believe I'll be there...somehow I'll be there...tonight Tonight The wind will crack in winter time This bomb-blast lightning waltz No spoken words, just a scream... Tonight we'll build a bridge Across the sea and land See the sky, the burning rain She will die and live again Tonight And your heart beats so slow Through the rain and fallen snow Across the fields of mourning Light's in the distance Oh don't sorrow, no don't weep For tonight, at last I am coming home I am coming home Più che lui, più che la canzone mi veniva di pensare che casa non è quello che sappiamo essere ma quello che desidereremmo fosse. Lì stavo veramente bene. Il giorno dopo eravamo di nuovo in viaggio per chiudere cerchi mentali e chissà cosa. |