Nick: paps46 Oggetto: re:il numero chiuso Data: 7/9/2007 16.18.17 Visite: 39
Fammi capire se siamo veramente d'accordo come dici, che non ne sono molto sicuro :) Ipotizziamo (faccio un esempio irreale, ma vale per capire che misura proponi) che la facoltà di odontoiatria abbia la possibilità strutturale oggettiva di far studiare SERIAMENTE 70 studenti l'anno, ma che la domanda di lavoro sia OGGETTIVAMENTE (come dici tu, anche se poi vorrei capire come si possa stabilire un numero oggettivo di questo tipo e parlare ancora di merito) di 15 laureati l'anno. A quanto metti il numero chiuso? Per quello che ho capito io, tu lo metteresti a 15, o a un numero poco più alto, per lenire gli effetti di una eventuale dispersione. Io a 70, o poco più. Quello che proponi nel post è sbagliato secondo me per due motivi non trascurabili: 1) selezionare una categoria professionale prima ancora che i ragazzi che vi vogliono far parte ne abbiano appreso le tecniche è del tutto antieconomico 2) come la mettiamo con i lavoratori stranieri? come riconosciamo la loro posizione professionale e il loro titolo di studio? Si potrebbe creare la paradossale situazione di ottenere, con un provvedimento voluto per diminuire la disoccupazione italiana, l'ingresso di tanti lavoratori stranieri capaci di lavorare a prezzi minori. Cosa alla quale non sono contrario a priori (purché valgano requisiti di merito), ma che secondo me sarebbe un controsenso nel sistema che ipotizzi tu. |