Nick: Buendiamine Oggetto: pessima, pessima abitudine Data: 15/9/2007 10.32.53 Visite: 348
ribadisco, pessima e decisamente insopportabile. l'abitudine in questione è quella di trattare pubblicamente, o comunque in presenza di un qualsiasi terzo, il/la proprio/a compagn0/a come se fosse un idiota/frantumacojoni. tutto questo con battutine ruvide, solo apparentemente divertenti. sono affondi, altro che balle.
un esempio, tra le svariate migliaia: lui che, in compagnia di lei, davanti agli amici che gli chiedono 'che fai stasera?' dice: 'ho la palla al piede'. ora, non dico che lui debba cantarne le virtù ma questa povera crista è la tua palla al piede? e tu sei un fesso, stammi bene e buonaserata coi tuoi amici. oppure le chiose che fa quando lei esprime un parere opinabile: 'eh, lei la pensa così' e ride. ma che ti ridi? cioè tu stai, magari da anni, con questa povera crista e con il suo cervello che fai passare per tarato e ridi? ma mettiti scuorno e buonaserata coi tuoi amici.
e poi c'è lei. perché queste pubbliche mortificazioni non conoscono identità di genere. magari lui ha messo un po' di ciccia, oppure sta perdendo i capelli, oppure ha una macchina un po' sgangherata. sono argomenti delicati o veri e propri tabù a cui ogni uomo è sensibile, e se vogliamo dirla tutta, ogni donna lo è ugualmente. però lei non si fa mancare niente e allora o gli strizza un rotolino davanti a tutti e gli dice con una vocetta garrula: eh, siamo ingrassati, vero? oppure gli passa una mano tra i capelli e subito nota ad alta voce che si sono un po' diradati. oppure si fa scarrozzare nella macchinetta con malcelato scontento perché lui non si decide a prenderne una nuova. pupa, ma, sempre per intenderci, tu in questo panzone pelato e un po' sfigato ci trovi qualcosa, cioè ha delle doti che compensano il 'resto' che tu sottolinei così puntualmente, oppure ti serve un accessorio provvisorio fino alla prossima stagione dei saldi? cretina, cretina e stronza. ma stronza forte. come l'equivalente maschile, fesso e stronzo.
ora formula la classica domanda retorica: ma non sarebbe, forse, il caso di tacere? non sarebbe un atto di rispetto anche per se stessi, portare un grammo almeno del medesimo rispetto alla persona a cui si è scelto di riservare un posto particolare nella vita? senza moine e senza vuommechi. semplicemente con il garbo e la rilassatezza di chi non si deve difendere dall'immagine che diamo agli altri. perché di questo si tratta, delle stronze paure del giudizio altrui. i sentimenti esposti sono la nostra nudità ed è normale coprirsi in pubblico. ma è terribile quando la coperta la tiriamo tutta dalla nostra parte e la persona 'amata' resta da sola. quando è successo a me, io ho sempre sentito un freddo più pungente del vento più gelido di febbraio. |
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