Roma, 14 settembre 2007 - A più di due anni dalla morte di Karol Wojtyla, un medico- anestesista analizza il percorso di cura adottato per tenere in vita il Santo Padre. Lina Pavanelli - medico che per alcuni anni ha diretto una scuola di specializzazione in Anestesia e rianimazione - lo fa attraverso un articolo sul nuovo numero di MicroMega, in edicola da oggi. Un articolo che si inserisce nel dibattito fra eutanasia e accanimento terapeutico, adombrando la possibilità che le cure adottate per Giovanni Paolo II siano state coscientemente indirizzate a 'non permettere' che il paziente potesse sopravvivere a lungo. In pratica, che per il papa non vennero adottate quelle stesse cure che si volevano imporre a Piergiorgio Welby.
La dottoressa riscostruisce in una attenta analisi le ultime settimane di vita di Wojtyla: i due ricoveri del febbraio 2004 e la diagnosi di 'stenosi funzionale della laringe', una degenerazione patologica non reversibile, per cui gli venne praticata una tracheotomia per permettere la respirazione. Ma fra le conseguenze di questa stenosi ci fu anche l'impossibilità per il Santo Padre di deglutire, e quindi di alimentarsi, una condizione che portò a un rapito deperimento del fisico fino al punto di rendere fatale una banale infezione.
Un deperimento che avrebbe potuto essere evitato (o perlomeno prolungato) con l'applicazione di un sondino nutrizionale, che però venne applicato troppo tardi, solo l'ultimo giorno prima del crollo finale "E' stato un atto troppo tardivo per essere di utilità al paziente, ma rileva il dramma e il conflitto vissuto dai medici "scrive la Pavanelli. "Chiarisco subito che non ho critiche da muovere nei confronti dei medici del papa, li capisco - prosegue la dottoressa - Hanno lasciato che il Santo padre deperisse giorno per giorno nonostante si rendessero conto che in quelle condizioni non avrebbe potuto sopravvivere a lungo.
« Noi profani non siamo in grado di coglierla (la differenza), ma ci deve essere e deve essere grande, se per Karol Wojtyla è stato iniziato un processo di canonizzazione, mentre a Piergiorgio Welby è stato negato il funerale cattolico » .
"Quando c'è l'amore c'è tutto". "No ti sbagli, chella è 'a salute".