Nick: †D4Rk_L|gHt† Oggetto: Birmania: per la Democrazia Data: 27/9/2007 13.12.54 Visite: 197
Birmania, monaci buddisti in piazza in 300mila per chiedere democrazia Lunedì, 24 settembre 2007 Le quotidiane proteste di piazza contro la giunta militare del Myanmar hanno ormai assunto proporzioni vertiginose, e il regime non sembra più in grado di controllare una massa umana così enorme. Oggi nel giro di poche ore è salito vertiginosamente il livello della partecipazione alla più massiccia contestazione organizzata nelle ultime cinque settimane nell'ex Birmania. Centinaia di migliaia le persone scese in strada, per metà monaci buddhisti, gli altri per lo più studenti, per un totale superiore alle trecentomila unità. I religiosi hanno chiesto alla popolazione di pregare, di non commettere violenze e di non scandire slogan politici: "Marciamo per il popolo!" e "La bontà prevarrà!", ha detto un monaco con un megafono. Diversi cittadini si stanno unendo alla protesta e diversi portano da mangiare e da bere per i monaci, che da una settimana si sono posti alla testa della protesta pacifica contro la giunta militare che da 45 anni governa col pugno di ferro Myanmar. I monaci, pur di continuare le loro marce quotidiane, hanno persino sfidato il divieto di tornare in piazza impartito loro dall'organismo al vertice della gerarchia ecclasiastica buddhista controllata dal regime, il comitato del 'Sangha Nayaka', che pretendeva rientrassero tutti nei monasteri ponendo fine alle contestazioni anti-governative. I religiosi si sono invece riversati nelle vie della vecchia capitale insieme a una torma di sostenitori, sempre più oceanica. Dalla Pagoda d'Oro di Shwedagon, il principale tempio del Paese asiatico, i dimostranti si sono diretti verso il centro di Yangon, sfilando davanti alla sede quasi in rovina della Lnd, la Lega Nazionale per la Democrazia, la maggiore forza di opposizione guidata da Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace 1991, segregata agli arresti domiciliari dal 2003. [...] Il Dalai Lama appoggia i monaci Il Dalai Lama sostiene la protesta pacifica dei monaci buddhisti in Myammar e chiede alla giunta militare birmana di non reagire. "Sostengo pienamente la loro richiesta di libertà e democrazia in Birmania", si legge in una nota diffusa dall'ufficio parigino del leader tibetano, che vive in esilio a Dharamsala, nell'India settentrionale. da www.rainews24.it e aggiungo: le rivoluzioni non si esportano, ma nascono in seno ai popoli. ps: come mai Bush non va a portare un po' democrazia anche lì, mi domando. Vivi come se dovessi morire domani; pensa come se non dovessi morire mai. |