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Motorini a tutto gas, parolacce, vestiti eccentrici e canzoni neomelodiche. Se tutto questo finora è stato facile notarlo semplicemente passeggiando di sera per il lungomare di via Caracciolo, adesso, ragazzi napoletani, tenetevi forte, perchè il classico "cafone" sbarca anche nel mondo on-line.
Chi, per almeno una volta, non si è divertito ad osservare per strada le gesta dei tanti giovanotti lampadati, spesso grassottelli e con i capelli fonati e pieni di gelatina? O il loro modo di parlare, tra il napoletano verace e l'italiano arrangiato? Ebbene, il ragazzino cafone partenopeo, quello che a Napoli viene chiamato "cuozzo", è stato oggetto di un autentico studio scientifico su un blog.
Basta recarsi sul motore di ricerca Google e digitare "il cuozzo" oppure andare all'indirizzo http://ilcuozzo.blogspot.com/ e scoprire una vera e propria comunità on-line chiamata A.C.N. (Associazione Cuozzologi Napoletani).
Dalla definizione scientifica al culto per la scarpa costosa, dall'ossessione per il motorino alla parodia dell'intervista doppia come nella trasmissione "Le Iene": c'è veramente di tutto nello spazio virtuale dedicato al "cuozzo", anche appositi test per scoprire quanto si è cafoni o questionari per diventare membro ufficiale dell'associazione partenopea dei "cuozzologi".
"Il cuozzo è un mammifero antropomorfo che vive in branco, che cura solo l'estetica ed insediato nella regione Campania al solo scopo di cacciare la sua preda, la vrenzola", una definizione da scienziati, non c'è che dire.
Ma in rassegna passa anche la versione femminile del "cuozzo" ovvero la cafona, la cosiddetta "vrenzola" che "rispecchia tutti i canoni fashion della moda attuale e indossa frontino dorato, orecchini a lampadario o cerchio da minimo dieci centimetri di diametro". E ancora, "il vestito tipico della vrenzola è la maglia inguinale (nera o marrone) con il cinturone abbinato, giubbotto corto con pellicciotto e jeans o pinocchietto con pailettes (rigorosamente a vita bassa in modo che si veda il perizoma)".
Inoltre nel blog vengono sottoposte all'attenzione dei navigatori di internet anche le tipiche frasi di approccio (in napoletano "posteggia") dei "cuozzi" alle ragazze carine.
Come ad esempio, lui: «Scusa ti posso mettere lo sgambetto?». Lei: «E perchè mai?». E di nuovo lui: «Perchè così vedo una stella cadente!».
Oppure, (il tipo si avvicina con la macchina) «Uè, freschezza, hai visto che hai fatto?? M'è sfunnato 'a macchina!...»; la ragazza: «Ma che?!...», e lui: «Sei uno schianto!».
Oltre alla tendenza, ai modi di dire e ai luoghi di incontro lo studio si sofferma anche sul problema della criminalità organizzata tanto che viene avanzato addirittura uno strano teorema: "Il fascino del cuozzo è direttamente proporzionale al suo livello di criminalità".
Per cui il cafone, al fine di marcare il suo territorio e conquistare quante più donne possibili, dovrebbe apparire come il cattivo ragazzo, quello affiliato alla malevita. Insomma, una specie di "bello e dannato", per dirla tutta.
E per capire meglio il fenomeno è possibile leurearsi in "Cuozzologia" (attraverso un test) e guardare video di musica neomelodica.
Il divertimento è assicurato.
il Napoli 7/10/2007 22.47.46 (454 visite) *WhiteRose*
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re:il Napoli 7/10/2007 22.50.33 (67 visite) scarletXX
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re:il Napoli 7/10/2007 23.1.42 (68 visite) MiLhoUse
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