Nick: siddharta Oggetto: Il topo e tre zoccole Data: 4/6/2004 16.21.18 Visite: 151
Era l'occhio di un topo che si intravedeva dalla fessura di quella porta per metà chiusa e per metà aperta. Guardava cose che non capiva, o capiva cose che non guardava. Ma gli uomini talvolta capiscono solo gli uomini, ma solo ogni tanto; figuriamoci altri esseri. Era l'occhio del topo che girava la testa prima che iniziasse la festa. La coda era libera. Arrivarono gli amici e tempo non ci fu per capire, per attrezzarsi a capire, o solo per rimediare. In un appartamento al quinto piano com'è possibile che ci sia un topolino di campagna? Forse era stato solo un effetto ottico, o solo il sogno di una notte che ritadava a svegliarsi. Ma gli uomini talvolta capisco a stento gli uomini figuriamoci un topolino di campagna che cerca di spiegarsi se è stato meglio azzardarsi a tanto, e, o se fosse stato meglio restare nella sua realtà. - Fa niente Livia, entro io in cucina a prendere ancora qualche birra. Topo dove sei? e se ci sei aspetta prima che vanno via i miei amici così parliamo da uomo a topo. Che ti costa tanto per te nulla cambia. Se poi hai deciso di di farmi un dispetto allora fallo a me e a me solo; e poi bada che ho un amico elefante che abita qui poco distante e a differenza di quello che si dice di lui, non teme voi piccoli esseri estranei. Si dice che nel momdo voi siate miliardi e miliardi, ma come vedi non siete voi che comandate questo mondo. Piccolo topo, stasera di la ci sono donne che qualcuno associa alla tua specie, alla tue femmine; il mio amico dice che sono tre zoccole quelle che lui ha portato, ma sinceramente io preferirei che fossero donne, non è per razzismo ma è giusto che una donna sia qualcosa di diverso, da quello che il mondo vorrebbe che fosse.
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