Nick: Haran Oggetto: Messaggio spostato dai gestori in questo thread: Oggetto precedente: PAROLA DI ZILIANI Data: 30/10/2007 11.59.23 Visite: 105
La prossima volta Zalayeta si farà furbo: continuerà la sua corsa, rovinerà addosso a Buffon – magari mandandolo all'ospedale come capitò a Kakà che senza volerlo, nel Trofeo Berlusconi 2005, provocò a Gigi la lussazione di una spalla – e in un colpo solo eviterà: 1) la fatica di saltare l'avversario; 2) le polemiche per un rigore che non c'era; 3) le 2 giornate di squalifica per il tuffo-simulazione. L'isterica reazione juventina ai fatti di Napoli e l'indegno "dalli all'arbitro" dei mass media – giornali e tivù, nessuno escluso - hanno finito col precipitare il calcio italiano nel baratro del ridicolo: perché ridicola deve definirsi la squalifica inflitta a Zalayeta dal giudice sportivo. Ridicola e grave. La sanzione inflitta all'attaccante del Napoli crea infatti un precedente pericolosissimo: autorizza cioè, e quasi invita gli attaccanti lanciati in area a tutta velocità – e davanti ai quali si materializzi il portiere in uscita - a non fermare la propria corsa e a non cercare di evitare l'impatto, ma a continuare la loro azione cercando proprio di andare ad incocciare il corpo dell'avversario. In questo modo, se l'arbitro Bergonzi di turno fischierà calcio di rigore, nessuno avrà nulla da ridire e persino il Cobolli Gigli della situazione eviterà di andare in tivù a piangere e strepitare; il solo a piangere, per il dolore, sarà il malcapitato Buffon di turno, uscito dal campo non per il cartellino rosso dell'arbitro, ma in barella, magari per un infortunio serio. Un infortunio serio che a Buffon, per l'appunto, è capitato davvero. Non più tardi di due estati fa. Kakà non saltò per evitarlo e nessuno gli diede la croce addosso (come a Zalayeta oggi). Quell'incidente, per la cronaca, costrinse Buffon a rimanere fuori squadra per l'intero girone d'andata. Guarda caso, Buffon è stato ospite, domenica sera, a "Controcampo Diritto di replica", il programma condotto da Alberto Brandi (Italia 1). Ebbene: con la sincerità che lo contraddistingue, Gigi ha detto che l'errore davvero grave commesso dall'arbitro è stato il primo (rigore per caduta di Lavezzi) e non il secondo. "Sul rigore concesso a Zalayeta – ha spiegato – posso capire Bergonzi: la prospettiva poteva trarlo in inganno, io andavo vero Zalayeta, lui andava verso di me. La traiettoria era la stessa, non era facile capire se l'impatto fosse avvenuto oppure no". Particolare non trascurabile: Buffon era uscito a gamba tesa ma Zalayeta l'aveva nettamente anticipato nell'intervento sulla palla. A quel punto, o Zalayeta saltava (come ha fatto, forse troppo platealmente), oppure lui e Buffon sarebbero andati allo scontro. E chi andava a tutta velocità era l'attaccante. Il Napoli ha deciso di non presentare ricorso contro le 2 giornate di squalifica di Zalayeta: e merita una montagna di complimenti, specie dopo avere visto il Milan ricorrere per Dida (sceneggiata di Glasgow) e l'Inter ricorrere per i vari Burdisso, Cordoba & company (scazzottata di Valencia). Ma la verità è che contro le 2 giornate di squalifica inflitte a Zalayeta dovrebbero ricorrere Buffon e tutti i portieri, d'Italia e del mondo. Perché Bergonzi, magari, avrebbe fatto meglio a non fischiare il rigore del 3-1 per il Napoli; ma la cosa certa è che Zalayeta, saltando Buffon ed evitando di franargli addosso, ha fatto la cosa migliore. La più corretta e per la quale andrebbe ringraziato, e non certo squalificato. Dimenticavamo: non sarebbe male chiedere un parare sulla vicenda a Cech, il portiere del Chelsea. L'avete presente? È considerato il miglior portiere del mondo dopo Buffon e da un anno a questa parte gioca con un casco stile football americano perché un attaccante avversario gli ha sfondato il cranio con una ginocchiata...
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