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Nick: Zanardi
Oggetto: Le Vera Storia di ladyvivi
Data: 7/11/2007 22.9.2
Visite: 477

PRIMA PUNTATA (nell'attesa che qualche psycho che sacc'je si dia da fare per scrivere della nascita ed infanzia della nostra The Legend, fino all'età di 11 anni)


Ladyvivi fin da piccola era ambita da tutti gli assistenti di qualcuno.
Si fidanzò la prima volta a undici anni. Il suo primo Scienziato fu l'assistente del suo catechista, nonché chierichetto di fiducia di Don Peppino.
Si chiamava Vincenzo detto Enzino: un bravissimo ragazzo, un uomo di chiesa per davvero.
Stavano sempre in chiesa lui e ladyvivi e pregavano e intonavano nenie e preghierucce tipo salve o regina madre di misericordia vita dolcezza madre nostra salve e poi orsù dunque avvocata nostra, eccetera.
Nel coro, Vincenzo detto Enzino, ossia l'assistente catechista nonché chierichetto di fiducia di Don Peppino, suonava benissimo il putipù e ladyvivi cantava giuliva e contentotta.

A Pasqua, quando si facevano il presepe vivente, loro partecipavano insieme e i loro genitori giravano tutto con telecamere e passavano tutto su VHS che conservavano.
Ladyvivi ed Enzino poi vedevano tutto il presepe vivente su VHS, di nascosto, nello sgabuzzino della farmacia del papà di ladyvivi dove ci furono le prime maniatelle e i primi petting leggeri.
Niente ancora petting spinto poiché erano religiosissimi e Vincenzo, detto Enzino, era addirittura chierichetto di fiducia di Don Peppino.
Nel presepe vivente ladyvivi faceva l'angiulillo con le scelletelle di cartone per tre serate consecutive.
Si stancava tantissimo e tutti la sfottevano e dicevano ma che devi fare, che devi fare, le scelletelle non ti reggono perchè sei ciottarella e cari a muss nderr, devi fare il bue quale angiulillo o cazz, che devi fare a fare l’angiulillo che non è adatto al tuo fisico, buuuuuu, eccetera.
Ma Lei niente.
Insisteva e faceva lo stesso l’angiulillo, nonostante gli sfottò.
Lo faceva perchè quello era un rito e se non facevi la Madonna, San Giuseppe, il pastore, l'angiulillo, la pecora e il dromedario (persino) al presepe vivente del paese, non eri uno degli OK della chiesa.
E ladyvivi capì che doveva essere sempre l'OK di qualcosa, di qualche ambiente, per essere Qualcuno.

Fecero la Prima Comunione assieme vestiti da monaciello e monacella e ladyvivi cantava vieni gesùùù resta con noi, reeeeeeeeeesta coooooooon noi.

Nel frattempo le maniatelle tra ladyvivi e Vincenzo detto Enzino nello sgabuzzino della farmacia del papà di ladyvivi andarono scemando e poi sparirono del tutto.
Non si maniava più. Stop, finito. Niente più petting leggero.
Don Peppino ad ogni confessione diceva loro che non era possibile. E siccome Vincenzo serviva la messa e c’erano tre messe al giorno, ladyvivi doveva vederlo e quindi sentirsi tre messe al giorno e quindi tre confessioni al giorno, una cuntinuazion, e quindi le parole imperative di Don Peppino di non maniare erano un vero e proprio martello.
Don Peppino metteva loro paura e pure la bizzoca affezionatissima di Don Peppino diceva a ladyvivi e a Vincenzo detto Enzino che loro erano la coppia della chiesa, che dovevano essere puri, sennò Dio si pigliava collera.
La bizzoca preferita di Don Peppino si chiamava Fortuna.
Fortuna era chiatta e corta, più di ladyvivi, teneva sempre nu cappiell in capa, rosso scuro, aveva sempre calzettoni spessissimi di colore marrone, con le molle alle ginocchia e indossava sempre delle pantofole da stanza a quadrettoni, genere il Kilt scozzese. Aveva anche dei grossi occhiali tondi a cul e butteglia e una voce stridula.
Comunque niente, Fortuna diceva a ladyvivi e a Vincenzo detto Enzino che se maniavano e se avessero chiavato addirittura, ladyvivi non avrebbe più potuto mettersi il vestitiello bianco della messa e che non dovevano fare le cose zozze perché quando facevano na cos e chest era per fare un bimbo e che si doveva aspettare ancora per un criaturo che, una volta nato, si doveva chiamare Benito.
Questo criaturo insomma si doveva chiamare Benito perché il padre di Vincenzo detto Enzino, che poi si chiamava Antonio, era tesserato con l’MSI.
Questo suocero Antonio infatti, all’ingresso della casa aveva il quadro di Mussolini a cavallo.
Ladyvivi osannava quel quadro nun tant, poiché secondo il suocero Antonio era femmina e quindi di politica ladyvivi non ne poteva capire, second iss.
Insomma il suocero Antonio, o pat di Vincenzo detto Enzino, era un fascista maschilista.
Andava alla manifestazioni cantando giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza, eccetera e si portava solo il figlio Vincenzo detto Enzino e mai la nuora ladyvivi perché era femmn.
Amava Alessandra Mussolini perché non pareva na femmn, ma n’omm (così diceva il signor Antonio) e aveva chiamato la figlia (sorella di Vincenzo detto Enzino) Rachele, come l’amante del duce.
O pat di Vincenzo, Antonio, poteva vedere e sopportare ladyvivi solo per una cosa: cioè diceva che ladyvivi aveva il fisico del duce.
Ladyvivi pur essendo orgogliosa per questa sua somiglianza fisica con il Duce, si sentiva frustrata.
Era frustrata pure per colpa della mamma di Vincenzo, detto Enzino.

La suocera di ladyvivi si chiamava Annamaria e infatti era na pest.
Aveva insegnato a ladyvivi a cucinà, a stirà e a lavà e voleva che sposasse suo figlio a ventuno anni, poiché il figlio stava fuori Napoli e il povero figlio sul iss non poteva sta.
E ladyvivi doveva fare la mugliera e la signora Annamaria le aveva insegnato una canzoncina che ladyvivi, veramente soggiogata, cantava spesso e che faceva a ventun’anni devi fare la muglieraaaaaaaaaaaa, per assecondareeeeeeee i desideri di mammà, zum zum!, eccetera.
Con tanto di rima e zum zum finale, insomma. Questa canzoncina comunque piaceva molto a ladyvivi che diceva che aveva un ritmo House e un tantinello Techno.
La signora Annamaria era antipatica molto a ladyvivi.
Le faceva sempre bei regali, ma sempre con un doppio fine.
Infatti dopo questi regali qua, ladyvivi doveva andare ogni domenica a mangiare a casa loro e la signora Annamaria la cazziava molto se non andava.
Ladyvivi si cacava molto il cazzo, anzi la fessa, ma fatto sta che ogni domenica, tutte le domeniche, per deci anni andava con Vincenzo detto Enzino, alla messa delle 10,00 e uscivano alle
11,20.
Un’ora e venti di messa. La messa più lunga di Torre Del Greco e zone limitrofe, insomma.
Dopo la messa, ladyvivi andava a comprare i dolci, gli strangolapreti e il pane.
Tutto questo tutte le domeniche per dieci lunghi anni.
Il pane lo comprava in un forno mal messo a Barra poiché sul chill stev apiert la domenica.
Era un rito che il figlio con la nuora aveva fa chest.

Però accadde un episodio che cambiò tutto e non per la frustrazione di ladyvivi perché la stessa comunque subiva e zitta e muta.
Un giorno Vincenzo detto Enzino si scoprì stanco della sua vita di assistente catechista e servitore di tre messe al giorno.
Cominciò a ripetere, tra sé e sé, ogni giorno, frasi come ora vado dal prete, sai quante stronzate dirà stasera, e che amma fa ... adda passà a nuttat.
Ciò fino a quando l’indeciso Vincenzo, detto Enzino, decise quel che per lui appariva impossibile da farsi.
S’era rotto il cazzo di essere il chierichetto di fiducia di Don Peppino e decise di andare a prendere una birra. La sera aveva il corso di preparazione alla cresima.
Pensò, vado dal prete tutto sballato, sai quante risate.
Però era indeciso tra Ceres e Bud: pure la birra mette indecisione.
Vincenzo detto Enzino quella sera scelse e bevve una Baffo d'Oro Moretti che non c’entrava niente con la Ceres e con la Bud ed entrò ubriaco al corso stesso.
Cominciò a cantare prima Dadaumpa delle gemelle Kessler, poi Luglio col bene che ti voglio e per finire canto e ballò Ramaja.
Saltava scoordinato e alluccava Ramaja oh oh oh Ramaja! tutto mbriac.
All’improvviso erano finiti i tempi di vado a mangià na pizz all'oratorio, aggià fa o brav uaglione.
Ladyvivi si incazzò moltissimo e disse tu farai la fine di quelli strazzati buttati sulle scale coi cani, al centro storico, e lo lasciò.
Ladyvivi fu capace di vedere il futuro, ma vabbè questo lo dirò dopo. Vi dico adesso invece che in quel momento ladyvivi fu molto severa: aveva troncato bell’e buon una storia d’amore con la nocchetella.

Vincenzo detto Enzino in verità voleva solo una ragazza meno angiulillo, più secca o comunque ciottarella sì, ma che l’amasse perdutamente, e s’era rifugiato in una butteglia di Baffo d’Oro Moretti.
Era davvero così difficile trovare una ragazza che si facesse amare all'infinito?
Beh , forse Vincenzo detto Enzino era destinato a stare da solo.
Il fatto era che non voleva abituarsi a quello status sociale di assistente catechista, nonché chierichetto di fiducia di Don Peppino.
Cinema, pizza, fare l'amore prima di ritirarsi, questo voleva.
E invece cinema non se ne parlava, pizza solo all’oratorio con tanto di preghierina tipo gesù mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi eccetera, prima di tagliarla e mangiarla e fare l’amore…beh… ladyvivi voleva arrivare alla laurea con la patanella integra e quindi oltre a qualche maniatella nello sgabuzzino all’interno della farmacia di suo papà (sempre più rare queste maniatelle, poi) non si andava, anche perché così dicevano sia Don Peppino che la sua bizzoca preferita, Fortuna.

Ma niente di tutto questo: ladyvivi lo aveva lasciato abbandonando le vesti di angiulillo e decise di cresimarsi da sola e per Vincenzo detto Enzino cominciò un periodo in solitudine e trasgressione.
"E’ quasi ora di darsi una calmata.".
Queste erano le parole di molti amici di Enzino e dei suoi parenti oltre che di ladyvivi, l’angiulillo ex, che ogni tanto lo chiamava al telefono per ricordargli la storia degli strazzati buttati sulle scale coi cani, al centro storico.
Gli rompevano il cazzo continuamente.
Ma andassero a quel paese, pensava Vincenzo detto Enzino.
Vincenzo detto Enzino decise di vivere la vita in esagerazione e trasgressione oltre che in solitudine.
Faceva bene, giusto?
Si iscrisse a Sociologia e diceva a tutti: dopo anni di intenso amore e di intensa passione e maniatelle e petting leggeri nello sgabuzzino della farmacia del papà della mia ex, vivo anni di solitudine amorosa. Che strana che è la vita.
Poi aggiungeva: la mia vita è tutto un casino, vivo tra mille casini, donne droghe, risse alcool.
E poi aggiungeva, che amma fa, è a vit.

Fatto sta che ladyvivi aveva deciso e aveva lasciato Vincenzo detto Enzino, il chierichetto preferito di Don Peppino, ai piedi dell’altare alla fine della seconda messa giornaliera.
Don Peppino là per là sgranò gli occhi e disse oh ma sei pazza o sì scem, pe na birretella o vuò lascià?
Ladyvivi non lo cacò e disse che quelle parole come pazza e scema non si dicevano che era peccato a Dio.
La bizzoca Fortuna svenne e disse mentre carev, aiutatem me sent mal, ma nessuno la aiutò e andò a finire lunga lunga a terra e ladyvivi la guardo con sufficienza e quasi a vendicarsi per qualcosa fece Pfui ‘sta bizzoca e merd muori nderr, e si allontanò.
Però quando vide Fortuna svenuta p terra, ladyvivi ebbe una illuminazione e pensò, però se ero dottore potevo intervenire e farla stare peggio a quella bizzoca.
Così fu allora che decise di divenire un Dottore e quindi una PROFESSIONISTA.

Il papà di ladyvivi ancora oggi non perdona alla figlia questo gesto poiché avevano già comprato il mobilio e la casa al centro storico di Napoli, ma ladyvivi soffre poco e poi se ne fott, poiché non le piaceva e non le piace il centro storico di Napoli, perché è pieno di strazzati buttati a terra coi cani, tutti spuorc.
Nel frattempo i suoceri di ladyvivi ossia il signor Antonio e la signora Annamaria, diedero la colpa alla mamma di ladyvivi, chella puverell che niente c’entrava.
Dicevano che era femmina di città e non di paese e che la figlia era cresciuta sbandata per colpa sua e l’unica cosa buona che le aveva insegnato era mangiare a tavola a terra crepata. Sì, perché ladyvivi a tavola era una buona forchetta: se magnav tutt cos.

Fu così che ladyvivi il 22 di ottobre si fece la cresima e poi partì per il Lussemburgo, così senza motivo. Il 12 di novembre si sarebbe poi iscritta all’università, facoltà di Farmacia.
Come si dice, nella vita bisogna saper aspettare.


FINE PRIMA PUNTATA

(A breve la Seconda Puntata)


Tutti abbiamo una parte femminile, è vero.
La mia è lesbica.



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Le Vera Storia di ladyvivi   7/11/2007 22.9.2 (476 visite)   Zanardi
   tu hai davvero   7/11/2007 22.10.9 (122 visite)   K1||3rK|own
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   re:Le Vera Storia di lady   7/11/2007 22.12.42 (93 visite)   Strider
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