Nick: Viola* Oggetto: Autoritratti Data: 21/11/2007 17.21.38 Visite: 274
forse nessun pittore mi ha affascinata come Rembrandt. tutta la sua opera, tutta la sua vita. più che in altri artisti, vedere una sua opera da vicino è qualcosa di completamente diverso che vederne la riproduzione. ricordo un film "gli amanti del pont neuf", dove c'è una ragazza che sta per diventare cieca, e chiede al suo ragazzo di portarla di notte al louvre, perchè c'è un quadro che vuole vedere per l'ultima volta. il quadro è uno degli autoritratti di Rembrandt. era "un fallito", come comunemente si intende. fino a 36 anni la gloria e il denaro ("a partire da quella data il cammino verso la solitudine e la povertà", Camus), poi i rovesci economici, la bancarotta, la morte della prima moglie e del figlio, gli ultimi anni di disperazione. tutto scrupolosamente documentato nella serie di autoritratti, che iniziò ancora giovane, nel periodo d'oro, per poi proseguire dipingendo attraverso i mutamenti del suo volto la vecchiaia, il disfacimento, la morte che è contenuta nella vita. una testimonianza unica nella storia dell'arte. "E' necessario essere morti cento volte per dipingere così", disse Van Gogh di lui.
autoritratto da giovane
ancora autoritratto da giovane
particolare di autoritratto degli ultimi anni di vita
ultimo autoritratto "quanti amarono i tuoi istanti di lieta grazia e amarono la tua bellezza con falso e vero amore, ma un solo uomo amò in te l'anima pellegrina e amò il dolore del tuo mutevole volto" W.B. Yeats |