E' il padre di tutti i serial killer, implacabile e sanguinario.
E' Jason Voorhees, che sopravvissuto allo scontro con Freddie Kruger, torna a macellare chiunque incontri.
Il 25 Giugno esce finalmente anche in Italia (il film è del 2001) "Jason X", ennesimo capitolo della saga horror di Crystal Lake.
Stavolta siamo nel 2545, ma la furia omicida di Jason è quella di sempre.
Tra terrore, ironia e mille citazioni (Blade Runner, Alien, Matrix), "JX" è un film imperdibile per i fan del "genere".

Il sipario si apre su "Jason X" mentre, a Crystal Lake, un team di scienziati (dei giorni nostri) confabula e discute nel Centro di Documentazione.
Sono alle prese con un prigioniero eccellente, il famigerato ed indistruttibile killer Jason Voorhees (Kane Hodder).
Dopo averlo esaminato con attenzione, gli scienziati decidono che l'unico modo per contenerne la furia omicida sia l'ibernazione in una sospensione criogenica.
Ma - manco a dirlo - qualcosa va storto, il mostro riesce a liberarsi e trucida tutti gli "ospiti" del Centro.
Unica sopravvissuta al massacro è Rowan, che riesce a rinchiudere Jason nella camera criogenica, ma prima di poter completare il processo di ibernazione e fuggire, viene mortalmente ferita e congelata con lui.

Un salto nel futuro e siamo nel 2455. Sulla vecchia Terra, ora pianeta contaminato ed abbandonato da secoli, un gruppo di scienziati sta effettuando ricerche approfondite per capire la causa del disastro ambientale che ha decimato la popolazione terrestre. Improvvisamente, il professore di archeologia Lowe (Jonathan Potts) e il suo tecno-droide Kay-em 14 (Lisa Ryder), si ritrovano nelle antiche rovine sotterranee del Centro di Documentazione di Crystal Lake, dove scoprono due corpi ibernati perfettamente conservati – una giovane e bellissima donna ed un grosso uomo che indossa una strana maschera. Trasportati i due corpi sull’astronave, riescono a riportarli in vita grazie ad un complicatissimo processo di auto-rigenerazione. Riportano in vita anche il malandato Jason ma non faranno in tempo a pentirsene.
Il gigante, una volta sveglio, si mette a fare l'ennesima strage sull'astronave fino a quando una donna cyborg lo maciullerà a suon di fucilate.
Finita?
Macchè, i computer impazziti si mettono a ricostruire di nuovo il corpo di Jason rendendolo un cyborg incazzatissimo!
Saranno dolori per tutti...

Jason Voorhees ritorna sul grande schermo nella decima produzione della serie Venerdì 13 (il primo film uscì nel 1980).
Diretto da Jim Isaac, esperto in effetti speciali (Il ritorno dello Jedi e La Mosca), ha rinnovato il personaggio di Jason, mantenendo però gli intensi brividi che i fan della serie si aspettano.
Isaac ha contattato il creatore della serie Sean Cunningham, col quale aveva precedentemente cooperato.
Lo stesso Cunningham cercava modi nuovi ed eccitanti per riportare il personaggio sullo schermo.

Isaac dice che "sebbene Jason sia apparentemente semplice è una macchina per uccidere!
Con lui non puoi né difenderti né ingannarlo.
E' molto difficile combattere con lui, semplicemente perché a lui non interessa cosa fai.
E' indifferente.
Lui ti ucciderà".

Quest'ultimo capitolo della saga è una assoluta presa in giro di tutti gli stilemi che hanno contraddistinto fino ad ora la saga Jasoniana.
La massiccia dose d'ironia unita ad un uso del gore divertente rende questo "Jason X" assai spassoso.
Tutti i personaggi sono delle macchiette:
la dottoressa avvenente assolutamente non credibile, il marines d'acciaio alla Aliens, i teenagers scienziati che non stanno né in cielo né in terra (e che pensano più ad accoppiarsi che a lavorare) e lo stesso Jason "tamarrissimo" specie nella versione cyborg-ridicola.
In definitiva mi sento di definire questo "Jason X" un'allegra (e consapevole) baracconata che, incredibilmente, riuscirà a strappare risate di gusto allo spettatore ma gaserà allo stesso tempo gli amanti del genere.

Fonte:
http://www.mediafilm.it/jx
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