Nick: BOYinMx5 Oggetto: re:quanto fumate? Data: 29/11/2007 23.31.52 Visite: 72
è stato detto: la cosa triste è che da qlche risposta che ho letto.. c'è ancora chi dice "è una stronzata". come una sorta di auto-convincimento. contenti voi.
manco a farlo apposta lo han detto tutti i fumatori che coincidenza http://www.dica33.it/argomenti/oncologia/polmoni/polmoni1.asp Il fumo non è l’unica causa, però, non vanno trascurati, infatti, l’alto indice di inquinamento atmosferico e la sempre più frequente esposizione ad agenti tossici di origine industriale (gas di scarico, fibre di amianto ecc...) così come la predisposizione ereditaria e le anomalie genetiche. Studi recenti, invece, metterebbero in luce il ruolo, ancora da approfondire, dell’alimentazione e dell’ipercolesterolemia. il fumo, come premesso, è il principale fattore incriminato nello sviluppo del carcinoma broncogeno. Vi sono molte prove dirette e indirette a supporto di tale affermazione, le principali sono quattro: * l'esistenza di studi sperimentali e clinici che confermano la stretta correlazione esistente tra fumo e insorgenza di neoplasie polmonari; * la presenza nella fase corpuscolata e gassosa del fumo di tabacco di centinaia di sostanze chimiche differenti, molte delle quali hanno dimostrato chiare proprietà cancerogene per le cellule di coltura e per gli animali di laboratorio; la capacità del fumo di sigaretta di modificare l’equilibrio tra le diverse attività enzimatiche presenti nel tessuto polmonare; * l'esistenza di un rapporto diretto tra intensità dell’esposizione al fumo e rischio di tumore. È stato calcolato che un fumatore di 20 sigarette al giorno abbia una probabilità su otto di morire di cancro polmonare ed il rapporto di rischio tra fumatori e non fumatori è di circa 25 a 1. http://www.policlinicogemelli.it/area/?id=1097&s=350 "C’è correlazione fra mortalità per cancro polmonare e numero di sigarette fumate giornalmente: un uomo di 35 anni che fuma 25 sigarette o più al giorno ha un rischio di morire per un cancro del polmone prima dei 75 anni aumentato di circa il 13% rispetto ad un non fumatore. Sebbene da un lato sia ormai acquisita l’evidenza di un rapporto dose-relato tra fumo e cancro del polmone, dall’altro lato bisogna tener conto che il rischio dipende anche da altri fattori tra cui la durata del periodo di dedizione al fumo, l’età di inizio ed il modo di fumare (grado di aspirazione, contenuto di condensato e nicotina, uso di sigarette senza filtro). A tal proposito va aggiunto che recenti studi epidemiologici hanno dimostrato che sigarette che contengono meno condensato e nicotina riducono il rischio di cancro solo marginalmente, così come avviene per le sigarette con il filtro rispetto a quelle senza filtro. Allo stesso modo è dimostrato che chi fuma la pipa o il sigaro rischia di ammalarsi di cancro del polmone più di chi non fuma, ma meno di chi fuma sigarette: tale aspetto è riconducibile all’abitudine dei fumatori di pipa e di sigaro di inalare una minor quantità di fumo rispetto ai consumatori di sigarette; studi condotti in Germania e Svizzera, dove l’abitudine di inalare il fumo è diffusa anche tra i fumatori di pipa e sigaro, hanno mostrato in questi gruppi la stessa incidenza di cancro del polmone registrata tra i fumatori di sigarette. Attualmente si considera che un fumatore ha un rischio di sviluppare un cancro del polmone che va dalle 7 (per fumatori di 15 o meno sigarette) alle 25 (per fumatori di 25 o più sigarette) volte quello dei non fumatori. Naturalmente, a parità di altre condizioni, il rischio è maggiore in chi comincia precocemente a fumare – è stato anche dimostrato che più si comincia precocemente, più diventa elevato il consumo giornaliero di sigarette - e si abbassa nel tempo in chi smette di fumare. Progressivamente, in quelli che smettono di fumare, il rischio si riduce nel corso dei 10-15 anni successivi, con latenze sempre maggiori in rapporto all’età di interruzione. Infatti, sebbene smettere di fumare apporta benefici a qualunque età, si è osservato che l’età in cui si smette di fumare è direttamente correlata al rischio di sviluppare un cancro del polmone indipendentemente dagli anni trascorsi dal momento della cessazione. Anche se negli individui che smettono di fumare a 35 anni o prima, il rischio è approssimativamente quello dei non fumatori, dopo 20 anni circa dalla cessazione il decremento di tale rischio sembra raggiungere un plateau per cui resta comunque 1,5-2 volte più elevato rispetto ai non fumatori." poi siete liberi di no credere all'esperimento.... ho gia detto ke è poco "scientifico" ma molto plateale e punta sullo stupire le perosne x magari stimolarle a smettere |