Nick: Fred Mile Oggetto: In medio stat Virtus Data: 5/12/2007 12.55.30 Visite: 177
Ieri. Ero a teatro; stavo per godere dell'imminente visione de "Il sindaco del rione Sanità", con Giuffrè figlio e la sua compagnia. La location era il "Teatro Diana"; Vomero. In pratica il Vomero è così: dottori, e figli dottori; avvocati, e figli avvocati; commercialisti, e figli commercialisti; signore barbogie addobbate con decine e decine di monili più o meno costosi e accessori dall'indiscusso squallore: la Media Borghesia che nasce e vive prelaventemente su queste una volte fertili alture. Il loro ciarlare è incessante. Cade fra capo e collo, come una lancetta dei secondi troppo celere e lussuriosa nel volersi accaparrare tempo. Senza tregua, non smetteno mai, come se le loro bocche fossero immortali; probabilmente non hanno orecchie buone per sentire. Vestiti d'una grazia fuori moda, contemplano le oscene ovvietà che si scambiano come se niente fosse. Davanti a me una famiglia condita di cognati discuteva di modelli d'auto; di fianco avevo un capo ufficio con quella che di sicuro era la sua segretaria, vestita con tacchi alti e calze appariscenti a rete, color fragola, che aveva da poco imparato, lo si vedeva, a guardare tutti dall'alto in basso mentre il corto col potere le sfregava il ginocchio sinistro con la sua mano tozza e pulita; dietro, una professoressa riempiva l'aria di tutta la sua conoscenza sul primo attore: se non fosse stata di lui più giovane, ne avrei fatto la madre. Tutti stendevano un enorme velo di spocchia sul quale passare. Come i medi borghesi, nessuno però voleva prevaricare l'altro. Parevano tutti coscienti di essere sullo stesso piano, superiore però a quello di tutti gli altri che lì non erano. Un trentenne grasso s'accompagnava ad una 25enne grassa. Avevano entrambi occhiali stupidi, e stupidi soldi che gli uscivano persino dai calzini. Sicuramente quella era la sua prima ragazza, escluse puttane a pagamento chiaro e ripetute seghe giovanili. A lei invece, probabilmente, avevano insegnato che un amore ce lo si deve imporre, specie se si è ricchi e brutti. Media Borghesia. Né bassa da correre nudi, né alta tanto da farsi odiare. Questi qui non morirebbero allo scoppio della rivoluzione. Molti di loro, con quelle guance di bignè, riuscirebbero persino a mischiarsi fra i masanielli. Questi qui, sarebbero la classe nuova dopo l'azzeramento. Loro non stanno né dentro né fuori. Confluiscono fra le linee, come un trequartista qualunque. Non si mischiano con i metodisti, ma nemmeno sentono l'obbligo di dover segnare. Il loro motto, manco a dirlo è "In medio stat virtus". All'occorrenza sanno dichiararsi "del popolo", o "dell'intellighentia". Li puoi trovare ovunque, ma soprattutto preferiscono starsene qui, fra questi palazzi messi in mezzo agli alberi delle volte davvero belli. Con le strade sempre pulite, e i mondezzai felici di tenerle tali. I vigili qui usano il pugno duro, pur di preservare un posto in terza fila ad uno in giacca e orologio buono. Non valeva il mio tesserino da diverso per loro, piuttosto la mia faccia un tantino arcigna e i miei modi burberi e pretenziosi. Sia dentro che fuori, nelle vicinanze, c'era il silenzio dell'opulenza. Dentro i clacson c'erano assegni in bianco, e dai balconi non cadeva alcuna rombante verità. Quando il Sindaco del rione dal palco ha detto - Senz' e sord', pure la bomba atomica si sarebbe fermata a mezz'aria-, tutti hanno riso e applaudito con foga: il giorno che quella cadrà, non sarà certo sulle loro case. - Fred, com'era Parigi? - - Non lo so, in realtà. Ma i tetti delle case sono stupendi. - |