Nick: Bardamu Oggetto: re:ti faccio notare Data: 2/1/2008 14.40.26 Visite: 69
mica per la discarica? Non confondere i problemi.
Nel Rapporto Ecomafia 2006 fatto da legambiente, si segnala la grave situazione di emergenza in cui vertono i territori dell’Agro aversano (Caserta) e di diversi comuni dell’area a nord di Napoli (in particolare nel triangolo Qualiano, Giugliano, Villaricca): la cosiddetta “terra dei fuochi”, dove di notte si continuano a incendiare ingenti quantitativi di rifiuti accumulati in discariche abusive. Ma la “spazzatura connection” è entrata prepotentemente anche sotto la lente d’ingrandimento del Dipartimento Investigativo Antimafia, che nella prima relazione semestrale del 2006 ha messo in evidenza i rapporti tra camorra ed esponenti politici(ultimo in termini di tempo è stato Mario Landolfi di An), nonché di persone direttamente coinvolte nel riciclaggio “ordinario” dei rifiuti. “Nel ciclo dello smaltimento illecito dei rifiuti – si legge nella relazione della Dia – sono forti gli interessi della camorra che, frequentemente, vede coinvolti sia i produttori dei rifiuti, che in tal modo realizzano ingenti risparmi rispetto ai costi che comporterebbe l’osservanza delle norme, sia i titolari dei siti di destinazione finale, discarica o centri di recupero ambientale”. L’elemento esemplare che emerge dal documento della Dia è il ruolo centrale della “fonte del rifiuto”, ovvero quegli imprenditori che sotto nessuna coercizione ma per mero interesse economico non disdegnano di rivolgersi a camorristi senza scrupoli. Tanto che l’immondizia in Campania è incominciata ad arrivare anche dalle altre regioni. Secondo quanto emerge dalle numerose indagini delle Procure di Nola, Napoli e Santa Maria Capua Vetere, infatti, venire a smaltire nel napoletano è conveniente, perché costa meno. Ad esempio, smaltire residui di verniciature e solventi costa normalmente dai 30 ai 40 centesimi di euro al chilo, mentre alcuni clan criminali campani lo fanno per soli 14 centesimi al chilo. Normalmente un’industria ha bisogno di smaltire decine di tonnellate all’anno di simili rifiuti. Si profila, insomma, un vero e proprio “sistema nazionale illecito” di gestione della spazzatura. |