Nick: oppio_ Oggetto: Su Napoli richiamo europeo! Data: 3/1/2008 10.30.4 Visite: 260
RILIEVO, GRAZIE! :-( TENSIONE IN CITTÀ: CHIUSA LA STRADA D'ACCESSO A UN IMPIANTO Rifiuti, fiamme e proteste Su Napoli richiamo europeo Bruxelles: «procedura d'infrazione aperta, studiamo nuove misure» DAL NOSTRO INVIATO NAPOLI — Alla signora Maria Veroli viene quasi da ridere. Emigrata da anni a Brescia, considera la raccolta differenziata un'abitudine, come lavarsi i denti dopo mangiato. Per questo ha preparato i suoi tre Protesta in un quartiere di Napoli (Ansa)bravi sacchetti: uno per la carta, l'altro per la plastica, il terzo per gli scarti di frutta e verdura. Solo che in questi giorni è tornata dai parenti a San Giorgio a Cremano. E adesso si trova in via Manzoni, tra la vetrina di Gargiulo Fiori e quella di Don Pasquale Autoricambi. Davanti a lei un cumulo di rifiuti alto due metri e lungo 65 passi: sotto, giurano, ci sono due cassonetti. Alla signora Maria non resta che lanciare i tre sacchetti in cima al mucchio. Altro che raccolta differenziata: dove capita, capita. San Giorgio a Cremano è tra i Comuni messi peggio, ma è tutta la Campania a essere nei guai: in tutta la regione sono 100 mila le tonnellate di immondizia lasciata per strada. Anche l'Unione europea è preoccupata e minaccia sanzioni: «Seguiamo molto da vicino la situazione in Campania — dice il portavoce del commissario Ue all'Ambiente, Stavros Dimas — e nei prossimi giorni valuteremo se adottare nuove misure». A giugno Bruxelles aveva aperto una procedura d'infrazione nei confronti del nostro Paese per non avere seguito le indicazioni sullo smaltimenti dei rifiuti. Presto per l'Italia potrebbe arrivare una multa o la perdita di alcuni programmi di finanziamento. Visto da qui sarebbe il minimo. DODICI ANNI FA APPROVATO IL PIANO - Dodici anni fa la Campania ha approvato un piano ambizioso persino per la Svizzera. Niente discariche, niente riciclaggio: tutti i rifiuti nei termovalorizzatori, in modo da produrre energia. Solo che i termovalorizzatori non sono stati fatti perché la gente ha paura e protesta. Non si sa più dove mettere le ecoballe, cioè i rifiuti trattati per essere bruciati, anche perché nel frattempo ci si è accorti che la qualità è pessima e nessuno li prende nemmeno all'estero. Risultato: l'immondizia non si raccoglie e per strada non si respira. La chiamano emergenza, ma ci vuole coraggio visto che la stessa storia si ripete ormai da una decina d'anni. E non bisogna lasciarsi ingannare da Napoli, trattata con un occhio di riguardo per l'arrivo dei turisti nei giorni di festa: in città le tonnellate di rifiuti per strade sono «solo» 500. Ma basta uscire dal centro e prendere la tangenziale per farsi un'idea: in tutta la provincia le tonnellate di «monnezza » a cielo aperto sono 40 mila, lo stesso nella provincia di Caserta, mentre Salerno, Avellino e Benevento si dividono le rimanenti 20 mila. Il freddo di gennaio aiuta a tenere sotto controllo il rischio di infezioni. Ma il pericolo arriva dalla diossina: solo nell'ultima notte sono stati 75 gli interventi dei vigili del fuoco per spegnere i cumuli dati alle fiamme. La situazione più difficile è a Pianura, alle spalle di Agnano. Qui, in contrada Pisani, c'è una delle discariche che il commissario straordinario Umberto Cimmino vorrebbe riaprire per trovare una soluzione alla paralisi. Un centinaio di persone blocca la strada d'accesso. Ieri mattina sono stati sgomberati dalla polizia, ma sono decisi a non mollare. Nel 2005, dopo 40 anni di onorato servizio, questa discarica doveva essere trasformata nel più grande campo da golf della regione: 18 buche, un centro congressi, due grandi alberghi. Di veder passare di nuovo quei camion puzzolenti la gente non ne vuole sapere. Fonte: http://www.corriere.it/cronache/08_gennaio_03/napoli_rifiuti_richiamo_europa_97423484-b9cb-11dc-9ac8-0003ba99c667.shtml http://www.ircnapoli.com/h.asp?n=83542 NON VOGLIO PIU' AVERE NIENTE A CHE FARE CON GENTE COME VOI Don't ask me why I play this music, 'cos it's my colture, so naturally I use it |