Nick: Viola* Oggetto: Lisbona Data: 4/1/2008 14.1.18 Visite: 217
"è un luogo dell'anima" è un'espressione abusata, ma ci sarà un motivo per cui di certe espressioni si abusa. chissà a cosa rispondono quei vicoli in salita, quell'azzurro delle case che anche quando è baciato dal sole non si illumina ma resta lì, come una noia azzurrina sospesa nell'aria, come una canzone senza l'ultima strofa, come qualcosa che vuole farti ricordare ciò che hai dimenticato. "azulejos" è il nome delle mattonelle dipinte, piccoli mondi imprigionati e lucenti, pezzi di nostalgia che puoi portarti via a vario prezzo, così anche nella tua casa ci sarà dell'azzurro sfuggente da guardare, quando l'occhio è stanco ma vorrebbe fuggire, occhi sbarrati chiusi. da quasi tutte le strade si vede il grande fiume grigio, tutte quelle discese aprono squarci su quella massa d'acqua lenta, tutto finisce nell'acqua, il risultato di una discesa precipitosa in ogni caso è finire nell'acqua grigia e lenta. di sera a volte nei vicoli più oscuri, nelle taverne non per turisti, si sente il fado. se entri vedrai tante persone che ti guarderanno senza alcuna curiosità, stanno celebrando il rito della nostalgia, e se vuoi mettere sul piatto quella che porti va bene, si unirà alla corrente e resterà tra le strade, magari si siederà per un momento al tavolino dove c'è la statua di bronzo di un uomo, un uomo col cappello e gli occhialini che si chiama Fernando. Fernando non è andato mai via da qui, disse di avere fatto dei sogni la sua unica vita, ma la sua vita l'ha vissuta tutta in questi luoghi, che sembrano un suo sogno. Ciò che scriveva sta in ogni pietra di queste piazze, di queste strade, nella luce bianca che provoca follia, nell'essere una città bianca sognata accarezzata da un fiume che ti porta il grido delle navi che vanno lontano, e tu le guardi partire ma resti, perchè le piazze, le strade, la luce, sono quelle che avevi sognato, che sogni, e un altro sogno è impossibile. "Conoscetemi" disse e fu dimenticato. "Voletemi bene": ma dell'amore abbiamo paura. Preferiremmo volare sulla luna piuttosto che dire le parole giuste quand'è tempo di dirle. Louis Philippe, "Yuri Gagarin" |