Nick: elysian Oggetto: I soliti napoletani Data: 4/1/2008 23.38.33 Visite: 291
Sarà vecchia ma mi ha fatto ridere... alcune categorie rispecchiano molta gente che vedo attorno e così posto... I SOLITI NAPOLETANI A Napoli se sei giovane non hai scelta, prima o poi sarai identificato: o "chiattillo" o "comunista". Il chiattillo è il ragazzo perbene, considerato (spesso ingiustamente) un figlio di papà: è membro di club prestigiosi ed elitari, veste alla moda e rigorosamente firmato, si fa le lampade (ma di nascosto, per tutti ha preso il sole sulla propria barca), annoda al collo maglioncini color pastello (per far risaltare l’abbronzatura) o indossa cappotti risvoltandoli ai punti giusti, in modo che si noti la griffe. Nel tempo libero si dedica allo sport (preferibilmente il nuoto) e frequenta corsi di sommelier. Abita (o comunque frequenta) la parte alta della città, compresa tra Posillipo e il Vomero, e poche volte scende "giù Napoli". Il weekend, se non si va "fuori", è scandito da ritmi fissi. Dal giovedì al sabato, impazza una moda approdata anche in città: l’aperitivo nei locali più in voga della città. Il "comunista", a volte definito "punkabbestia", invece non ha appuntamenti fissi perché è essenzialmente un tipo "da piazza", che a Napoli significa soprattutto da centro storico: piazzetta Nilo, piazza San Domenico (per anni, ora quasi deserta) e piazza del Gesù. Da qualche anno anche piazza Santa Maria la Nova è diventata un luogo d’incontro per la gioia (!) dei residenti. Qualcuno, raccontano, reagisce al fracasso lanciando cubetti di ghiaccio dai balconi: un’arma che fa male ma che ha il "vantaggio" (per chi la usa) di non lasciare tracce. Un tocco di furbizia tipicamente napoletano. Nelle piazze ci si incontra con gli amici per bere birra alla spina o in bottiglia, scroccare qualche sigaretta, rollare canne mentre qualcuno suona la chitarra o il bonghetto. L’abbigliamento del comunista può essere hip hop, dark, hippie, ma comunque sempre rigorosamente casual. Il comunista "vero", quello che indossa la kefia anche d’estate, frequenta locali alla mano in cui spende poco (è facile sentirgli pronunciare la frase "sto senza ‘na lira") e può ascoltare musica dal vivo. Da segnalare il "finto comunista": finto trasandato, finto povero. Finto comunista, appunto. C’è poi il "grezzo" o "cuozzo" o "Tarzan" o "zulù": il classico tipo che spesso (soprattutto il sabato) va in discoteca solo per creare confusione. Gira in macchina con la musica molto alta, indossa vestiti aderenti (o trasparenti o a rete), magliette giromanica "alla Pietro Taricone", occhiali da sole anche di notte e cappello poggiato in testa con la visiera girata. Non ha tatto né classe nell’approccio col sesso opposto. Frase tipica: "Uà bella, sei proprio un piciùx (bijoux)". Il grezzo è detto anche "Tipo unz unz", dal ritmo della musica che ascolta e balla. Sarebbe indecoroso tralasciare una figura storica della città, figura che si può vantare di aver esportato in tutta Italia (se non in tutto il mondo) la parola che serve a definirla: "‘o guappo". Il guappo è un personaggio da commedia dell’arte, perché a Napoli lo spettacolo vero non è quello che si vede nei teatri, ma quello che si vive (o si subisce) per strada, specie nei vicoli. Il guappo, che vive soprattutto nei quartieri popolari (come Forcella, Sanità o i Quartieri Spagnoli), definisce la sua personalità fin da piccolo, quando a 8-10 anni già scorazza per le vie della città, rigorosamente senza casco, in sella a un motorino. Guardandolo non capisci per quale assurda legge fisica riesca a guidare e a "impennare" se, da fermo, con i piedi non arriva a toccare terra. Lo ritrovi qualche anno dopo, intento a scippare il Rolex a una sfortunata (per molti ingenua) turista appena arrivata a Napoli. È identico: stesso atteggiamento spavaldo, stessi capelli corti, stesso orecchino d’oro all’orecchio. La differenza la fa solo la sua nuova motocicletta (rubata): cilindrata più alta e sellino più lungo per portare in giro (sempre senza casco, per coerenza) tutti i membri (almeno tre) della sua famiglia. Il guappo ha pochi ma solidi idoli: Maradona, la speranza che il Napoli torni in serie A, il ragù della domenica e la musica di Gigi D’Alessio. Le ragazzine sanno quello che vogliono fin da piccole: fare le veline. Trucco pesante, tacchi alti e fare da diva, hanno smania di sposarsi e mettere su famiglia prima possibile. Infine c’è un ultimo "prototipo" di giovane, quello in cui, se hai le caratteristiche giuste, sarai identificato: "il tranquillo". È l’amico ideale, quello che in qualsiasi luogo si trovi si sente sempre a suo agio. Ha amici chiattilli o comunisti, ascolta musica di ogni genere, scrocca ma quando si tratta di offrire non si tira indietro, fa amicizia facilmente e non pianta grane. Il tranquillo, insomma, sa sempre adattarsi alla situazione e alla compagnia. Vista la sua spiccata socievolezza e simpatia, chi lo conosce ne parla sempre bene, dicendo, parlando di lui: "è un personaggio". La terza metropoli d’Italia, con i suoi 1.064.000 abitanti, non smette mai di stupire e resta il posto che tutti prima o poi nella vita vorrebbero (o dovrebbero) visitare. Del resto esiste un detto che dà il nome anche a un sito e a un film-documentario: vedi Napoli e poi muori. Più che vista, Napoli va vissuta. Poi puoi anche morire. Ma anche no. P.S. se dovete difendere Napoli, nn lo fate, è solo per farci 2 risate (chi ci riesce eh) ...che state a fa?
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