puzza puzza e fa pure male alla salute.
Allora parliamo di come hanno risolto la crisi della monnezza a Milano
A Milano e in Lombardia spariscono centinaia di tonnellate di rifiuti urbani e industriali: l’inerzia delle istituzioni alimenta oggettivamente le ecomafie
A Milano e provincia mancano ancora all’appello 500 tonnellate di rifiuti urbani al giorno, nel senso che una volta prodotti, analizzando i flussi non si capisce dove vadano a finire. Un buco nero. Un problema che non riguarda solo i rifiuti urbani. Infatti in Lombardia in un grande buco nero finiscono secondo stime dei Verdi almeno il 30% dei rifiuti industriali. Questo scenario alimenta oggettivamente il traffico illegale di rifiuti, urbani e industriali, tanto che sono ormai quattro le inchieste aperte dalla magistratura, le quali hanno prodotto incriminazioni e finora 22 arresti.
Il ruolo di Amsa, del Comune e della Provincia di Milano e della Regione Lombardia è oggettivamente colpevole di alimentare questi traffici.(ottobre 2003)
Dove sono andati a finire sti rifiuti?
I rifiuti provenienti da Milano sono partiti dall'impianto allestito nell'ex area industriale della Maserati, dove la parte umida viene separata da quella secca, inertizzata e inviata in discarica. L'esportazione non autorizzata dei rifiuti dalla Lombardia sarebbe andata avanti per almeno un mese. Almeno 3mila tonnellate di rifiuti sarebbero quindi finiti nell'impianto casertano.
Latte alla diossina. Rifiuti da Milano a Trentola Ducenta illegalmente
CASERTA -
Cento tonnellate al giorno di rifiuti provenienti da Milano sono finite nell'impianto di Trentola Ducenta (Caserta), lo stesso che gestirà lo smaltimento del latte alla diossina sequestrato da cinque giorni in 12 aziende agricole del casertano. Il conferimento dei rifiuti dall'impianto lombardo a quello campano sarebbe avvenuto senza la necessaria autorizzazione del Commissariato straordinario. E questo la dice lunga sulle cause che sono alla base dell’emergenza ambientale scoppiata in Campania e principalmente in provincia di Caserta, dove le Ecomafie ne hanno fatto la pattumiera d’Italia. Proprio la pista dello smaltimento illegale dei rifiuti è quella più accreditata dagli inquirenti circa le cause che sono all'origine dell'emergenza diossina nel Casertano. A parlarne è stato il pm della procura di Santa Maria Capua Vetere, Donato Ceglie, che ha svolto numerose inchieste sugli intrecci tra crimine organizzato e ciclo dei rifiuti nel Casertano e per sei anni ha ricoperto l'incarico di consulente
della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie.
''I sequestri preventivi disposti dal gip - spiega il magistrato - avallano l'ipotesi investigativa sull'esistenza di fonti contaminanti che influiscono sull'habitat e sul ciclo alimentare degli animali. Ebbene, le attività investigative precedenti e la letteratura in materia ci dicono che fonte contaminante non può che essere un quantitativo abnorme di rifiuti smaltiti illegalmente per anni ed anni''.
I rifiuti provenienti da Milano sono partiti dall'impianto allestito nell'ex area industriale della Maserati, dove la parte umida viene separata da quella secca, inertizzata e inviata in discarica. L'esportazione non autorizzata dei rifiuti dalla Lombardia sarebbe andata avanti per almeno un mese. Almeno 3mila tonnellate di rifiuti sarebbero quindi finiti nell'impianto casertano. La vicenda e' stata denunciata alla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) proprio dal Commissariato straordinario per i rifiuti. Il 24 gennaio scorso il caso e' stato denunciato dal consigliere dei Verdi in Regione Lombardia Carlo Monguzzi. Solo dopo l'intervento degli ambientalisti l'Amsa (azienda rifiuti milanese) avrebbe sospeso l'invio in Campania dei rifiuti raccolti a Milano.
Sarà la Magistratura, comunque, a stabilire eventuali responsabilità. Il caso e' stato ricordato ancora oggi dal consigliere regionale di An, Benedetto Lombardi, nel corso della conferenza stampa della Cdl sull'emergenza diossina in Campania. Stamane, intanto, il presidente della giunta regionale della Campania, Antonio Bassolino si e' incontrato oggi a Roma con il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli. Al vertice ha preso parte anche il sottosegretario all'Ambiente, Antonio Martusciello. Una nota di Palazzo Santa Lucia informa che con il ministro ''si e' convenuto di rafforzare ancora di più, come già si sta facendo, tutti controlli e gli interventi per superare al più presto l'emergenza diossina''. E si e' altresì concordato ''di intensificare tutto il programma delle bonifiche in corso da parte del Commissariato regionale, in piena collaborazione con il ministero''.
Michele Docimo
li 13/03/2003