Vabbè qua nessuno pretendere che i leghisti ricordino in che modo la Lombardia ha gestito e continua a gestire le circa 14 mila tonnellate giornaliere di rifiuti solidi urbani prodotte.  
Però io ricorderei alla Lega un po' di cose.
Così magari qualcuno si prenderà la briga di spiegare come mai Milano spedisce in Germania 800 tonnellate di rifiuti al giorno. 
Negli anni passati, la magistratura ha fatto luce sui mille rivoli in cui si disperdevano i flussi della monnezza lombarda. 
Ancora oggi non si capisce che fine facciano circa 500 tonnellate di rifiuti mancano. 
Però qualche tonnellata di monnezza lombarda doc, miracolosamente si materealizza dalle nostre parti. 
E così, senza chiederci il permesso, nel lontano gennaio 2003, tremila tonnellate di scarti della lavorazione dell'umido provenienti dall'impianto della ex Maserati furono spediti nell'impianto di Trentola Ducenta, provincia di Caserta.
 
I             rifiuti provenienti da Milano sono partiti dall'impianto allestito             nell'ex area industriale della Maserati, dove la parte umida viene             separata da quella secca, inertizzata e inviata in discarica.             L'esportazione non autorizzata dei rifiuti dalla Lombardia sarebbe             andata avanti per almeno un mese. Almeno 3mila tonnellate di rifiuti             sarebbero quindi finiti nell'impianto casertano.
 
 
 
Latte alla diossina. Rifiuti da             Milano a Trentola Ducenta illegalmente
 
 
 
 
 
 
CASERTA             -  Cento tonnellate al giorno di rifiuti provenienti da Milano sono             finite nell'impianto di Trentola Ducenta (Caserta), lo stesso che             gestirà lo smaltimento del latte alla diossina sequestrato da             cinque giorni in 12 aziende agricole del casertano. Il conferimento             dei rifiuti dall'impianto lombardo a quello campano sarebbe avvenuto             senza la necessaria autorizzazione del Commissariato straordinario.             E questo la dice lunga  sulle             cause che sono alla base dell’emergenza ambientale scoppiata in             Campania e principalmente in provincia di Caserta, dove le Ecomafie             ne hanno fatto la pattumiera d’Italia. Proprio la pista dello             smaltimento illegale dei rifiuti è quella più accreditata dagli             inquirenti circa le cause che sono             all'origine dell'emergenza diossina nel Casertano. A parlarne              è stato il pm della procura di Santa Maria Capua Vetere,             Donato Ceglie, che ha svolto numerose inchieste sugli intrecci tra             crimine organizzato e ciclo dei rifiuti nel Casertano e per sei anni             ha ricoperto l'incarico di consulente
 Cento tonnellate al giorno di rifiuti provenienti da Milano sono             finite nell'impianto di Trentola Ducenta (Caserta), lo stesso che             gestirà lo smaltimento del latte alla diossina sequestrato da             cinque giorni in 12 aziende agricole del casertano. Il conferimento             dei rifiuti dall'impianto lombardo a quello campano sarebbe avvenuto             senza la necessaria autorizzazione del Commissariato straordinario.             E questo la dice lunga  sulle             cause che sono alla base dell’emergenza ambientale scoppiata in             Campania e principalmente in provincia di Caserta, dove le Ecomafie             ne hanno fatto la pattumiera d’Italia. Proprio la pista dello             smaltimento illegale dei rifiuti è quella più accreditata dagli             inquirenti circa le cause che sono             all'origine dell'emergenza diossina nel Casertano. A parlarne              è stato il pm della procura di Santa Maria Capua Vetere,             Donato Ceglie, che ha svolto numerose inchieste sugli intrecci tra             crimine organizzato e ciclo dei rifiuti nel Casertano e per sei anni             ha ricoperto l'incarico di consulente
             della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie.
 
             ''I sequestri preventivi disposti dal gip - spiega il magistrato -             avallano l'ipotesi investigativa sull'esistenza di fonti             contaminanti che influiscono sull'habitat e sul ciclo alimentare             degli animali. Ebbene, le attività investigative precedenti e la             letteratura in materia ci dicono che fonte contaminante non può che             essere un quantitativo abnorme di rifiuti smaltiti illegalmente per             anni ed anni''.                          
 
I             rifiuti provenienti da Milano sono partiti dall'impianto allestito             nell'ex area industriale della Maserati, dove la parte umida viene             separata da quella secca, inertizzata e inviata in discarica.             L'esportazione non autorizzata dei rifiuti dalla Lombardia sarebbe             andata avanti per almeno un mese. Almeno 3mila tonnellate di rifiuti             sarebbero quindi finiti nell'impianto casertano. La vicenda e' stata             denunciata alla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta)             proprio dal Commissariato straordinario per i rifiuti. Il 24 gennaio             scorso il caso e' stato denunciato dal consigliere dei Verdi in             Regione Lombardia Carlo Monguzzi. Solo dopo l'intervento degli             ambientalisti l'Amsa (azienda rifiuti milanese) avrebbe sospeso             l'invio in Campania dei rifiuti raccolti a Milano. 
 
 
 
Sarà             la Magistratura, comunque, a stabilire eventuali responsabilità. Il             caso e' stato ricordato ancora              oggi dal consigliere regionale di An, Benedetto Lombardi, nel             corso della conferenza stampa della Cdl sull'emergenza diossina in             Campania. Stamane, intanto, il presidente della giunta regionale             della Campania, Antonio Bassolino si e' incontrato oggi a Roma con             il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli. Al vertice ha preso parte             anche il sottosegretario all'Ambiente, Antonio Martusciello. Una             nota di Palazzo Santa Lucia informa che con il ministro ''si e'             convenuto di rafforzare ancora di più, come già si sta facendo,             tutti controlli e gli interventi per superare al più presto             l'emergenza diossina''. E si e' altresì concordato ''di             intensificare tutto il programma delle bonifiche in corso da parte             del Commissariato regionale, in piena collaborazione con il             ministero''.                          
 
                           
 
 			Michele Docimo
 
 
 
 
li 13/03/2003
 
 
 
 
 
http://www.lospettro.it/pagina682.htm