Nick: Viola* Oggetto: che brutta sensazione Data: 17/1/2008 13.5.22 Visite: 486
di ritorno da Roma, mentre il treno entrava in stazione, mi ha preso l'angoscia. senza esagerare, mi sentivo come un prigioniero che dopo una licenza-premio viene ricondotto a forza dietro le sbarre. e pensare che fino a non molto tempo fa, di ritorno da posti anche bellissimi, alla vista di napoli o dall'aereo, o dal treno, o dalla nave, provavo sempre un senso di familiarità, di benessere. questa è stata la cosa peggiore, il senso di estraneità. ho pensato: "ma che cosa ho a che spartire io con questo luogo?". la risposta è: nulla. stamattina camminavo per via medina. le solite cataste di munnezza, i poliziotti in assetto antisommossa, sirene urlanti di continuo,e supremo tocco di classe, il parcheggiatore abusivo ben piazzato di fronte alla questura. nausea, rigetto, repulsione, le uniche sensazioni. non ricordo chi scrisse che vivere a napoli deve comportare un "dolore civile" quasi intollerabile. è così. per chi non si tappa gli occhi e le orecchie è così. si arriva a un punto in cui ti senti estraneo nella tua città, e pensi: "ma che ho a che fare io con tutto questo?", appunto. e ti ricordi il tempo in cui da qualunque luogo tornassi, alla vista della tua città eri felice. e pensi: ma vaffanculo. e non sai nemmeno bene tu a chi lo stai dicendo. "Conoscetemi" disse e fu dimenticato. "Voletemi bene": ma dell'amore abbiamo paura. Preferiremmo volare sulla luna piuttosto che dire le parole giuste quand'è tempo di dirle. Louis Philippe, "Yuri Gagarin" |