Nick: oppio_ Oggetto: Napolitano incarica Marini Data: 30/1/2008 18.2.4 Visite: 183
IL PRESIDENTE DEL SENATO: «AGIRÒ IN TEMPI STRETTI, MA L'IMPEGNO È GRAVOSO» Crisi, Napolitano incarica Marini Il Capo dello Stato: «Verificare le possibilità di consenso su una riforma della legge elettorale» Franco Marini (Emmevi)ROMA - Tocca a Franco Marini. Come previsto, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito al presidente del Senato un incarico esplorativo per verificare «le possibilità di consenso per una riforma delle legge elettorale» e di un governo che se ne occupi. La decisione del Capo dello Stato è arrivata all'indomani della conclusione del giro di consultazioni con i leader politici e i presidenti emeriti della Repubblica (martedì erano saliti al Quirinale Veltroni e Berlusconi, oltre a Cossiga, Scalfaro e Ciampi). «La crisi della maggioranza di governo - ha spiegato Napolitano dopo l'incontro con Marini - è avvenuta dopo che in Parlamento si erano aperti spiragli di dialogo per una riforma elettorale e per importanti riforme istituzionali. La modifica della legge elettorale è stata sollecitata anche da una richiesta di referendum dichiarata ammissibile dalla Corte Costituzionale. Per questo ho fatto appello al presidente del Senato di verificare le possibilità di consenso su un preciso progetto di riforma e di un governo che sia funzionale all'approvazione di tale progetto e all'assunzioni delle decisioni più urgenti in alcuni campi». «IMPEGNO GRAVOSO» - Marini, dal canto suo, ha «ringraziato vivamente il presidente della Repubblica». «So bene - ha aggiunto - che si tratta di un impegno gravoso, perché so che nelle attese dei nostri cittadini c'è un'attenzione forte alla modifica della legge elettorale. I tempi sono stretti, cercherò di trovare un punto di equilibrio tra le diverse esigenze. Impegnerò in questo compito tutta la mia determinazione». GLI SCHIERAMENTI - In effetti, non sarà un compito semplice. La posizione del centrodestra, che si è ricompattato dopo le fibrillazioni degli ultimi mesi, è quella di andare subito al voto. Berlusconi ha ribadito la richiesta di «elezioni, lasciandole gestire a Prodi» mentre Casini, che inizialmente era propenso a sostenere un governo istituzionale, si è allineato alle posizioni degli altri alleati: «Nessun italiano serio può pensare che io possa sostenere un governo con Rifondazione comunista, con Bertinotti e Pecoraro Scanio» ha spiegato il leader dell'Udc. Da Parigi lo stesso Fini è tornato a chiedere al presidente della Repubblica di «sciogliere le Camere». E dopo la decisione di Napolitano, il leader della Lega, Umberto Bossi, ha dichiarato che «qui stanno comunque cercando di far passare il tempo e adesso è il momento di dire basta ai giochi di prestigio». La missione di Marini trova invece consensi nel centrosinistra, pur tra sfumature diverse e qualche eccezione. Del resto, lo stesso Veltroni aveva spiegato a Napolitano che il Pd ritiene necessaria la formazione di un governo che faccia almeno la rirforma elettorale. BERLUSCONI - Berlusconi è di parere opposto. «Riteniamo che al governo Prodi non possa succedere un altro esecutivo - spiega il leader di Forza Italia -. Se la maggioranza che ha ricevuto il premio viene meno e il premier votato dagli elettori come leader della coalizione viene sfiduciato, non può esserci alternativa al ricorso alle urne e meno che mai la costituzione di una maggioranza priva di legittimazione elettorale. Nel nostro ordinamento - prosegue il Cavaliere - non esiste la figura del governo che nasce esclusivamente per gestire le elezioni. Il periodo di campagna elettorale, per questo, non può che essere gestito dal governo Prodi che, sebbene sfiduciato, aveva ricevuto la legittimità della sovranità popolare». GLI ALTRI - Anche l'Italia dei Valori chiede a questo punto di andare alle elezioni. Il portavoce nazionale, Leoluca Orlando, afferma che «piuttosto che logorare ancora credibilità e tenuta democratica è meglio andare subito al voto». E mentre l'Udeur chiarisce che «non è stata fatta alcuna scelta in merito alla nostra collocazione futura», il leader dei radicali Marco Pannella non usa mezzi termini sulla proposta del centrodestra di andare a elezioni anticipate: «Urlando "al voto al voto" si minchiona l'Italia». MONTEZEMOLO - Un attestato di stima al presidente del Senato arriva dal numero uno di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, che definisce Marini «una persona capace, con senso del bene comune e del lavorare insieme». «Mai come in questo momento riteniamo, come cittadini, di mettere il bene comune al centro, di cercare responsabilità comuni, obiettivi comuni - ha aggiunto Montezemolo - perché il Paese ha bisogno di scelte che non sono né di destra né di sinistra, ma sono scelte fondamentali per il futuro». Fonte: http://www.corriere.it/politica/08_gennaio_30/casini_no_marini_6ef4ecdc-cf16-11dc-8e3f-0003ba99c667.shtml http://www.ircnapoli.com/h.asp?n=83542 NON VOGLIO PIU' AVERE NIENTE A CHE FARE CON GENTE COME VOI Don't ask me why I play this music, 'cos it's my colture, so naturally I use it boiate boiate |