Nick: Zanardi Oggetto: Il Matto Data: 22/2/2008 18.17.44 Visite: 472
Oggi è morto il matto del paese. Si chiamava Vincenzo e aveva l'alopecia. Quando eravamo piccolissimi, le mamme del cazzo lo usavano come spauracchio per farci stare quieti. "Vincenzo ti viene a prendere" "Vincenzo ti mangia" "Vincenzo ruba i bambini" E strunzat simili. E tutti avevamo paura 'e 'stu cazz' 'e Vicienz. Un pò crudeli, sfruttatrici (ad acpocchiam) di immagini paesane, e ciniche 'ste cazz' 'e mamme. Poco prima dell'adolescenza, invece, Vincenzo era l'oggetto delle nostre burla, dei nostri scherzi. Gli nascondevamo il cappello, gli facevamo i gavettoni. Insoma, eravamo un pò crudeli e cinisci. Quando uno dice, poi: I FIGLI SONG TAL E QUAL AE' MAMME! Una volta cresciuti, però, Vincenzo veniva trattato dalle varie generazioni con tenereza. C'era chi gli ofriva uno Stock84 alle 8 di mattina, per colazione (si avete letto bene), chi ri regalava una rivista porno, chi lo invitava per una pizza, e così via. E lui diceva in continuazione "VINCENZZZZZZZZZ 'MIC A TE!". Dove 'MIC voleva dire amico. Ecco: vincenzo era un pò l'amico che non ti rompeva il cazzo, quello cui potevi dirgli tutto senza che s'aspettasse niente. Quello che ti ascoltava senza capire nulla. Che poi è la cosa più bella, quando parli. Quello che in fondo, forse, capiva tutto e non ti diceva niente. L'ideale di amico, nonostante fosse piuttosto sporco e un pò puzzolente. L'amico che rideva sempre, pure dopo aver pianto dopo la messa di Natale (aveva 'st'abitudine). "Il matto arriva con le pezze al culo E se ti vede ti tende la mano Il matto parla con lo sguardo perso Sogna forte E vede lontano" Foss a vota bon ca se scetass o vesuvio? Accussi facimme un termovalorizzatore ma buon!!!! |