La macabra scoperta nello scavo dove è caduto un 13enne poi salvato
I resti umani vestono abiti simili a quelli indossati da Francesco e Salvatore Pappalardi
Gravina di Puglia, trovati nel pozzo
i cadaveri dei fratellini scomparsi
GRAVINA IN PUGLIA (BARI) - Nel pozzo dove è precipato un ragazzino di 13 anni, i soccorritori hanno trovato i resti dei due fratellini Pappalardi, Francesco e Salvatore
scomparsi nel giugno di due anni fa. "Per le condizioni dei corpi e per il tempo trascorso riteniamo che i resti umani trovati nel pozzo siano quelli di Francesco e Salvatore", ha detto il questore di Bari Carlo Maria Speranza. Uno dei due cadaveri mummificato indossa ancora un paio di pantaloni bianchi e una maglietta arancione del tutto simili a quelli indossati da uno dei fratellini il giorno della scomparsa anche se il procuratore di Bari frena: "Non c'è alcuna certezza; siamo qui per verificare".
La macabra scoperta nel pozzo profondo venti metri che pesca in una cisterna dell'acqua all'interno di un casolare abbandonato nei pressi di una pinetina vicino alla stazione ferroviaria e al municipio di Gravina, non lontana dal centro storico del paese.
Salvo il tredicenne precipitato nel pozzo questo pomeriggio. Michele è stato raggiunto dai vigili del fuoco specializzati nei soccorsi in grotta due ore dopo. Le operazioni di recupero sono state ostacolate dalle dimensioni dello scavo, molto stretto, e dalle condizioni del bambino che ha entrambe le gambe fratturate e perde sangue dal naso. Inoltre nel pozzo faceva molto freddo e il ragazzino ha sofferto anche di ipotermia, ma non ha mai perso coscienza. In ambulanza è stato accompagnato all'ospedale di Altamura.
A dare l'allarme erano stati i compagni che erano con lui a giocare attorno alla casa abbandonata. Subito era tornato in mente il dramma di Alfredino, il bimbo di sei anni che il 10 giugno del 1981 cadde in un pozzo artesiano a Vermicino, nel territorio di Frascati. Michele invece ce l'ha fatta: è tornato alla luce dopo due interminabili ore, vivo anche se dolorante e terrorizzato.
Ma dopo il sollievo per il recupero del ragazzino, la notizia orribile del ritrovamento dei resti umani. A novembre dell'anno scorso era stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Bari Filippo Pappalardi, l'autotrasportatore di Gravina, padre di due ragazzini scomparsi. Per l'uomo, tuttora in carcere nonostante professi da sempre la sua innocenza, l'accusa è di duplice omicidio ed occultamento di cadaveri: avrebbe ucciso i figli in un impeto d'ira contrariato dalle loro disubbidienze.
Le ossa dei fratellini saranno recuperate domani ed esaminate dai carabinieri dei Ris. Un modo per accertare, attraverso l'esame del Dna, la certezza dell'identità delle vittime e per chiarire se Francesco e Salvatore sono caduti nel pozzo accidentalmente, com'è capito questo pomeriggio ad un loro coetaneo, o se qualcuno prima li ha uccisi e poi li ha scaraventati nel fondo dello scavo per nascondere le prove del delitto.
(
25 febbraio 2008)