Nick: pearl jam Oggetto: (s)Cadenze Lunari Data: 12/7/2004 11.51.25 Visite: 231
All'improvviso un lampo. Ed il cielo le parve color fuoco. Chissa' quante volte era stato cosi'.Ma lei solo ora se ne rendeva conto. Sublime l'attesa. A discapito pero' di chi non sa' aspettare. Capi' che era giunto il momento. Il momento di dirsi che lui,fosse quello giusto. Che doveva fermarsi.E smettere di cercare... Il pensiero andava a tutti i momenti tristi,bui,a quando una parvenza di serenita' non c'era. Ora c'era lui.E lei era la sua stella. Inizio' a piovere.Trovo' riparo sotto un portone.Di quelli antichi. L'attesa continuava.Ma era sempre piu' dolce. I minuti passavano e lei pensava alla prima cosa da fare appena sarebbe arrivato. Baciarlo?Troppo sfrontato.. Corrergli incontro?Troppo cinematografico... Sorridergli???Ecco cosa avrebbe fatto...gli avrebbe sorriso. Ed in quel sorriso avrebbe racchiuso tutte le sue speranze e le sue emozioni. Quel sorriso,sarebbe stato il la',per una lunga e stupenda storia d'amore. Passo' un auto che nella sua storta andatura alzo' della acqua che schizzo il suo vestito. Lei non ne fece un dramma...tra un'ora,o forse meno,quel vestito andava tolto... Sorrise,fra se' e se'. Passo' un uomo. Sulla trentina. Apparentemente affascinante.Le chiese l'ora.. "le 22 e 45..."..rispose lei con la voce un po' rotta. Il signore le fece rendere conto che si stava davvero facendo tardi.Dato anche che l'appuntamento era per le 22. Inizio' a passaggiare nervosamente sotto l'androne. La pioggia cadeva ancora fitta. Non sapeva piu' se il cielo fosse rosso o d'altra tinta. Forse non le importava piu'. Ora era concentrata su quel ritardo. E sul suo eventuale motivo. "Aveva avuto un incidente?" "Si era sentito male..?" "Era con un'altra donna..?""no,questo no,era cosi' preso da me..." "L'avevano rapinato..o altro.." Un po' di sgomento s'insinuava.... E il resto non contava. Strano come tutto cambia in poco tempo. Quel cielo,quel palazzo,quel vestito,quell'uomo,ai quali aveva dato un senso fino a pochi istanti fa',ora non ne avevano piu'. Divento' nervosa. A furia di andare su' e giu',senti quasi cedere un tacco. Si fermo.Alzo la coscia con estrema naturalezza e controllo' la calzatura. Il tacco aveva una crepa. In un altro momento sarebbe stato un dramma.Ma ora. Ma ora non importava...lui non veniva. E questo era il fulcro. "Appena arriva gliela faccio vedere io "..penso'. Ma il tempo passava. Guardo' l'orologio. Erano le 22 e 58. Il tempo scorreva.Di lui nemmeno l'ombra..... Prese il telefono. Penso fra se'.."che stupida...avrei dovuto provare a chiamarlo..."... Ci provo'. L'unica risposta fu quella di una voce registrata che l'avvertiva che l'apparecchio fosse spento. Chiuso il telefono. Quasi lo getto' via. Alzo' la testa al cielo. Era sempre rosso fuoco. |