RANGOON - Si aggrava di ora in ora il bilancio del ciclone Nargis che ha investito la Birmania venerdi' e sabato scorsi: stime confermate dalla Farnesina indicano che il numero delle vittime dovrebbe aumentare a 10 mila, 15 mila secondo l'agenzia Nuova Cina. Il bilancio diffuso dalla televisione di stato birmana parlava di quasi 4.000 morti. La tv ha aggiunto che 41 persone sono rimaste ferite e 2.879 risultano ancora disperse nelle divisioni di Rangoon e di Irrawaddy. Le autorita' militari birmane hanno dato il permesso alle Nazioni Unite di inviare aiuti di emergenza. L' agenzia d' informazione cinese cita oggi "fonti ufficiali" secondo le quali le vittime del ciclone Nargis nelle due regioni di Yangon (il nome dato alla ex-capitale Rangoon dalla giunta militare al potere) e di Ayeyawaddy sarebbero almeno quidicimila.
Le fonti affermano che la maggior parte delle vittime, diecimila, si sono avute nell'area di Bogalay e che altrettante persone potrebbero aver perso la vita nella vicina area di Laputta. In precedenza, le cifre ufficiali erano di 3.880 morti ad Ayeyawaddy e di 59 nell' area di Yangon. Le persone date per disperse sono 2.375 ad Ayeyawaddy e 504 a Yangon, secondo le fonti citate da Nuova Cina. Le autorità militari hanno dichiarato lo stato di disastro nelle due aree citate ed in quelle di Bago, Kayin e Mon. Sulla sola isola di Haing Kyi, sempre nell' area di Ayeyawaddy, almeno ventimila case sono state distrutte, lasciando senza un tetto più di 92mila persone, secondo l'agenzia.
Il capo dell'Unita' di crisi della Farnesina, Elisabetta Belloni, ha confermato all'Ansa che tra i circa 120 italiani presenti nel Paese al momento del ciclone non ci sono state vittime o feriti. Si tratta di circa 70 residenti e 50-60 turisti. Attualmente l'aeroporto della capitale e' riaperto e lentamente la situazione si sta decongestionando.
CENTINAIA DI MIGLIAIA I SENZATETTOCentinaia di migliaia di persone sono rimaste senzatetto ed acqua potabile in Birmania dopo il passaggio del ciclone Nargis sulla parte meridionale del paese. Lo ha detto oggi il responsabile Onu per la protezione civile di Bangkok. Richard Horsey ha detto di aver saputo che "ci sono diverse centinaia di migliaia di persone che hanno bisogno di un rifugio e di acqua potabile, ma non sappiamo quante centinaia di migliaia". Le organizzazioni umanitarie stanno cercando di rendersi conto della situazione nel paese, ma il regime militare non dà piena libertà di movimento agli operatori. I dati stanno via via arrivando dalle isole situate nel delta dell'Irrawaddy, una delle zone più colpite dalla furia del ciclone.
L'ultimo bilancio di fonte governativa parla di 351 morti, di circa centomila senzatetto e di alcune città quasi completamente distrutte. Una legislazione imposta alle organizzazioni umanitarie nel 2006 richiede permessi di viaggio e scorte ufficiali e detta norme rigide per il trasporto di rifornimenti e materiali. Spesso per aggirare le restrizioni si usa personale locale che ha maggiore libertà di movimento. Il regime ha nominato il primo ministro Thein Sein come responsabile dei soccorsi nelle cinque regioni dichiarate disastrate.
POLITECNICO TORINO: DA IMMAGINI SATELLITARI, 2 MILIONI DI SENZATETTOSono almeno due milioni le persone coinvolte dal ciclone Nargis, che ha travolto la Birmania. La stima è stata effettuata dagli scienziati del Politecnico di Torino che hanno realizzato con immagini da satellite, in tempi rapidi, la prima carta delle aree colpite. Il team lavora ad Ithaca, laboratorio ad alta tecnologia, nato un anno fa all'interno di Siti, il centro di ricerche sui sistemi territoriali fondato dal Politecnico di Torino e dalla Compagnia di San Paolo. La cartina, che permette di constatare le reali dimensioni dell'evento, è già stata inviata al Wfp e alla Ocha, le agenzie dell'Onu che intervengono sulle emergenze umanitarie. "In questo modo - sottolinea il direttore di Ithaca, Piero Boccardo - si potrà valutare quanta roba mandare e anche quali vie di comunicazione utilizzare per raggiungere i posti colpiti dall'uragano. Siamo soddisfatti perché le tecnologie che abbiamo messo a punto ci hanno permesso di fornire in pochissime ore dati fondamentali per gli interventi di soccorso". Gli scienziati di Ithaca sono già intervenuti in altre situazioni d'emergenza, come quelle del Bangladesh, del Pakistan, del Mozambico e del Madagascar.
GOVERNO, REFERENDUM SI FAIl governo birmano ha deciso che si terrà come previsto il referendum costituzionale fissato per il prossimo sabato 10 maggio nonostante la situazione di emergenza causata dal devastante ciclone che ha colpito il Paese. Lo si legge oggi sulla stampa ufficiale birmana. "Il referendum si terrà tra qualche giorno e la popolazione attende con impazienza l'appuntamento", scrive il quotidiano 'New Light' controllato dalla giunta militare al potere.
ROMA - Il Ministero degli Affari Esteri, attraverso la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, ha erogato un contributo immediato di 123.000 Euro in risposta all'appello della Ficross (Federazione Internazionale delle Croci Rosse e delle Mezze Lune Rosse) per gli urgenti interventi necessari a far fronte agli ingenti danni causati in Myanmar dal passaggio del ciclone tropicale Nargis. Lo si legge in una nota della Farnesina. Il contributo è destinato a sostenere il programma di prima assistenza umanitaria che la Croce Rossa locale, grazie al supporto finanziario della Ficross, sta attuando in favore delle popolazioni colpite, particolarmente nelle aree di Yangon, Irrawaddy, Bago, Karen and Mon. Il programma prevede la fornitura di vestiario, coperte e altri generi di prima necessità a 2000 famiglie, come pure la distribuzione di acqua potabile nei luoghi di raccolta degli sfollati, vittime del ciclone.
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