Nick: asad Oggetto: MALTRATTAMENTI SU ANIMALI Data: 15/7/2004 2.21.27 Visite: 86
MALTRATTAMENTI ANIMALI, OLTRE 30MILA VITTIME NEL 2004 ROMA - Prima meta' del 2004 vissuta pericolosamente per gli animali. E il tutto per colpa delle crudelta' degli uomini. In sei mesi sono stati 41.667 gli animali coinvolti in casi di maltrattamento di cui 2.267 cani e 249 gatti; 30.179 gli animali uccisi di cui 201 cani e 181 gatti. Il numero di casi accertati nei primi sei mesi del 2004 e' di 373, 280 quelli denunciati. Nel 46% delle volte non si conosce l'autore ma una quota rilevante (30%) e' fatta di proprietari. Le citta' sono lo scenario preferito dagli ''animal killer''. Questi i dati contenuti nel rapporto nazionale sui maltrattamenti (gennaio-giugno 2004) realizzato dall'Ente nazionale protezione animali che segue di pochi giorni l' approvazione della nuova legge in materia e descrive la situazione ante-normativa. A presentare le denunce sono stati Enpa nel 31% dei casi (Guardie Zoofile, volontari), Forze dell'ordine (29%), testimoni (24%), proprietari degli animali (16%). Sono le citta' i luoghi piu' a rischio con 163 casi, meglio nelle campagne o nei boschi (104 casi), di rilievo il dato delle aree domestiche con 106 casi. Sul fronte delle conseguenze dei maltrattamenti, rileva l' Enpa, in 179 casi e' stata constatata la morte degli animali coinvolti; 105 i casi senza alcuna conseguenza fisica per la vittima. Escalation invece dei casi di avvelenamento: 56 quelli accertati. L'Enpa ha redatto anche una classifica regionale dei maltrattamenti: l'Emilia Romagna la regione dove si e' verificato il maggior numero di casi accertati (70, pari al 19% del totale di 373). Secondo posto per la Lombardia con 40 casi (11% sul totale degli accertati). Nella top ten Piemonte con 33 casi accertati (9%), Veneto con 29 (8%), Sicilia con 28 (8%), Liguria 27 (7%), Lazio 22 (6%), Toscana 18 (5%), Campania 16 (4%), Puglia 15 (4%). Ma dati statistici piu' bassi non significa meno casi ''solo - precisa l'Enpa - che il dato probabilmente e' legato a una minore indagine statistica e a una minore sensibilita' giornalistica''. La seconda parte del dossier dell'Enpa e' dedicato all'elenco dei casi e dei titoli che in questi sei mesi sono stati pubblicati nelle pagine di cronaca dei giornali. 14/07/2004 18:13 ANIMALI: CRIMINOLOGO, VELENO LO STRUMENTO DELL'ANIMAL-KILLER ROMA - Per compiere i reati si usano in modo indiscriminato e massiccio i veleni (medicine ad uso umano, insetticidi, diserbanti, sostanze tossiche in genere ¿ stricnina in particolare), sia per l'uccisione mirata di un animale sia per compiere stragi terroristiche di un numero imprecisato di animali. Lo ha detto il criminologo, membro del Consiglio Nazionale dell'Ente nazionale protezione animali, Massimo Tardio, che ha descritto usi e abitudini dell'animal-killer nel primo dossier nazionale sui maltrattamenti. Secondo il criminologo ''non si possono fare generalizzazioni semplicistiche ma non si puo' sottovalutare il problema dell'animal killer che presenta comunque un particolare allarme sociale e criminale''. Tardio rileva ''una violenza eccessiva e ingiustificata sugli animali da parte dell'umano che ha l'animale in custodia per amore presunto o per reddito (allevamento o lavoro). In circa un terzo dei casi (30%) l'autore dei maltrattamenti e dell' uccisione e' il proprietario; anche i soggetti che dovrebbero aver cura degli animali (fantini, allevatori, detentori, guardie venatorie, carabinieri, veterinari, dipendenti Asl, agenti Polstrada, vigili urbani) - scrive il criminologo dell'Enpa - sono spesso gli autori di maltrattamenti. La violenza viene consumata pertanto facilmente dall'amico degli animali in ambiente domestico o meglio nei luoghi dove domina l'umano''. ''Nel 46% dei casi - prosegue Tardio - non si conosce l' autore e facilmente questi rimarra' giudiziariamente non imputabile''. Nella categoria maltrattamenti, afferma ancora l' esperto, ''rientrano comportamenti psicopatologici con componenti 'sadiche' o a sfondo sessuale''. In merito ai veleni, infine, ''l'uso abitudinario di questo mezzo - spiega Tardio - e' determinato dalla facilita' di procurarsi i veleni (la stricnina e' ancora molto conservata e usata, perche' sembra che non sia vietata la sua detenzione) ed e' culturalmente accettato in certi ambienti''. 14/07/2004 11:37 © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati STATISTICHE AGGHIACCIANTI.......       |